Inchiesta sull’autodromo di Monza A settembre in quindici a processo

In quindici a giudizio in autunno, il 18 settembre, per la presunta “gestione criminale” dell’autodromo di Monza in relazione ad eventi come il Gp di Formula 1 e la Superbike. Tra loro anche Enrico Ferrari, ex direttore dell’impianto e l’ex direttore tecnico di pista Giorgio Beghella Bartoli.
L’ex direttore dell’autodromo Enrico Ferrari
L’ex direttore dell’autodromo Enrico Ferrari

In quindici a giudizio in autunno, il 18 settembre, per la presunta “gestione criminale” dell’autodromo di Monza in relazione ad eventi come il Gp di Formula 1 e la Superbike. Tra loro anche Enrico Ferrari, ex direttore dell’impianto. L’ha deciso lunedì il giudice per l’udienza preliminare Alfredo De Lillo. I quindici andranno a processo mentre uno degli indagati, l’ex dipendente comunale Giuseppe Laurenza, accusato di falso, ha patteggiato otto mesi (pena sospesa). Resta ancora da chiudere una seconda parte dell’inchiesta relativa a una presunta evasione fiscale di Sias la società che gestisce l’impianto per conto dell’Aci (in corso un’indagine per rogatoria a Londra). Ferrari è accusato di falso, turbativa d’asta , corruzione e anche di usura in quanto si sarebbe fatto promettere interessi a strozzo a fronte di un prestito di 200 mila euro. Oggetto dell’indagine anche l’assegnazione del servizio ristorazione dell’impianto e la concessione a costruire un impianto di distribuzione di carburanti alternativi nel parco. Coinvolto anche il comandante dei vigili di Biassono, Francesco Falsetti, che avrebbe rivelato informazioni riservate e l’ex direttore tecnico di pista Giorgio Beghella Bartoli a proposito delle bolle sull’asfalto, sulle quali avrebbe taciuto, che fecero cadere e infortunare due piloti di Superbike.