Luca Tromboni, imprenditore di 50 anni residente in città, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre si trovava nella sua ditta di chiodi e bulloni a Rozzano. Il suo cadavere è stato scoperto intorno alle 6 di venerdì mattina dalla madre che abita in quello stesso stabile. Quando è arrivata, il figlio era morto da ore e presentava due vistose ferite d’arma da fuoco, una alla testa e una allo stomaco. Secondo un primo esame del medico legale, il lesmese sarebbe morto dalle 12 alle 24 ore prima del ritrovamento, ma i dipendenti riferiscono di averlo visto vivo fino all’ora di chiusura, ovvero le 23.30. L’uomo viveva con la moglie e con il figlio sedicenne in via Manara, zona di villette indipendenti nella periferia di Lesmo. Né lui né il fratello, socio nella ditta Tromboni, hanno precedenti di nessun genere. Luca Tromboni risulta un cittadino modello, al di sopra di ogni sospetto. In paese non era infrequente trovarlo per strada o all’oratorio, accompagnava il figlio per le attività ricreative e sportive che il ragazzo frequenta e viene descritto come “una persona di poche parole, un po’ timida, discreta e riservata”. Al momento la sua tragica morte non si spiega. Anche la rapina è un movente da escludere, considerato che l’uomo pare avesse ancora addosso il portafogli.
Delle indagini, coordinate dal pm di Milano Gaetano Ruta, si stanno occupando i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano con il supporto della sezione di investigazioni scientifiche. I militari stanno battendo tutte le piste, partendo dall’azienda di famiglia, fondata nel 1967 e oggi in grado di far lavorare una quindicina di persone. Indagini anche su una seconda impresa della quale Tromboni pare possedesse quote societarie.
Per trovare altri elementi occorrerà attendere i risultati delle investigazioni scientifiche. L’autopsia potrebbe anche portare alla luce ogive che sul luogo dei fatti non sono state trovate. I carabinieri non hanno recuperato ancora neppure i bossoli e al momento non si può dire con precisione neanche quanti colpi siano stati esplosi. Nessuna pista comunque sembra poter portare in Brianza.