Il sindaco Sironi sulla chiusura del centro di accoglienza di Agrate: «Straordinario progetto che ha fatto bene a tanti»

Il primo cittadino ha affidato a un post Facebook il ringraziamento a quanti si sono impegnati nel progetto dell’Hub, durato cinque anni, e a tutti i cittadini: «Che sono stati capaci di aprirsi a questa esperienza d’accoglienza»
Uno dei tanti lavori socialmente utili svolti dagli ospiti dell’hub di Agrate
Uno dei tanti lavori socialmente utili svolti dagli ospiti dell’hub di Agrate

«In questi giorni anche gli ultimi ragazzi ospiti dell’Hub sono stati trasferiti in altre strutture e il centro ha terminato, come preannunciato, la sua attività. Non per dovere ma con vera riconoscenza dico grazie a chi ha gestito direttamente il centro in questi anni, ovvero gli uomini e le donne di Consorzio Comunità Brianza e di Croce Rossa Italiana, oltre alle tante cittadine e cittadini agratesi che hanno condiviso anche solo un’ora del loro tempo per costruire qualcosa di bello che rimarrà per sempre nella memoria storica e nella coscienza civile del nostro paese». L’ha scritto il sindaco di Agrate, Simone Sironi, in un post Facebook nel quale ha ripercorso i 5 anni di attività dell’hub di prima accoglienza per richiedenti asilo presso l’area di proprietà provinciale sita in Viale delle industrie.

«Fin da subito l’amministrazione comunale si attivò, con grande senso di responsabilità istituzionale, per affrontare al meglio questa nuova situazione – ha scritto il sindaco – dando vita a tutte le possibili sinergie tra comune, gestori, comunità pastorale e associazioni di volontariato locali per rendere l’accoglienza e l’integrazione possibili e continuative: negli anni si sono attivati, tra le altre iniziative, corsi di italiano, eventi culturali e sportivi, lavori socialmente utili e occasioni di convivialità e reciproca conoscenza».

«A dispetto dei timori e delle perplessità di alcuni, quella che poteva limitarsi ad essere “un’accoglienza” si è trasformata, grazie a tante forze in gioco, in uno “straordinario progetto di accoglienza” che ha fatto bene a tanti, soprattutto a chi è stato capace di aprirsi a questa esperienza» ha scritto ancora Sironi.