Il progetto video che racconta San Rocco: «Un quartiere diverso dal resto di Monza»

Il team dell’associazione culturale Liberi svincoli e gli educatori del cag la Bussola hanno filmato il quartiere di San Rocco, a Monza, per raccontare la storia di una parte di città «con una storia e una geografia unica».
Fotogrammi video San Rocco realizzato da Liberi svincoli con educatori del cag la Bussola
Fotogrammi video San Rocco realizzato da Liberi svincoli con educatori del cag la Bussola

«Un quartiere diverso dal resto della città, con una storia e una geografia unica». Così il team dell’associazione culturale Liberi svincoli fotografa il quartiere di San Rocco, a Monza, soggetto e set di un video partecipato realizzato insieme agli educatori del cag la Bussola, che opera proprio nel quartiere, gestito dalla cooperativa sociale Meta. Titolo: “Monza San Rocco solo andata”.

«Un paio di mesi fa gli educatori de la Bussola hanno partecipato a uno dei corsi che abitualmente promuoviamo per insegnare le tecniche del video partecipativo – racconta Cristina Maurelli, ideatrice del metodo Pvcode, video partecipativo per lo sviluppo di comunità – Dopo la parte teorica si sarebbero dovuti cimentare con la realizzazione pratica di un video e allora, al posto di raccontare qualcosa di lontano da loro, hanno voluto rappresentare il loro quartiere, attraverso le voci di alcuni cittadini».

Il progetto video che racconta San Rocco: «Un quartiere diverso dal resto di Monza»
Fotogrammi video San Rocco realizzato da Liberi svincoli con educatori del cag la Bussola

Ne è nato un video di poco più di sei minuti, una cartolina partecipata (appunto) e coinvolgente del rione, periferia di Monza, al confine della città, una comunità dove da anni convivono esperienze umane diverse, monzesi e meridionali fino a cinquant’anni fa e oggi famiglie straniere, tutti accomunati dall’affetto per un angolo di Monza aperto e cortese, ricco di calore e accogliente.

Dietro la macchina da presa si sono messi gli educatori de la Bussola, che hanno intervistato, tra gli altri, il coordinatore della consulta, Fabio Clarotto, Angela Confalonieri, da sempre attiva in parrocchia e poi un imprenditore del quartiere e una residente.

«È stata una bellissima esperienza – conclude Maurelli – E chi lo sa, magari questo progetto potrebbe essere lo stimolo anche per altri quartieri che desiderano raccontarsi attraverso le immagini e le voci dei suoi abitanti».

IL VIDEO