Il progetto M2 Cologno-Vimercate alimenta i costi e i dubbi del Pd

Il piano di fattibilità del prolungamento M2 da Cologno a Vimercate alimenta i dubbi nel Pd regionale su costi e il tempo che scorre.
Un vagone della lilla
Un vagone della lilla

Dubbi del Pd sul Piano di fattibilità tecnico economica (PTFE) del prolungamento della tratta M2 tra Cologno Nord a Vimercate, sollecitato martedì 10 ottobre dalla maggioranza in consiglio regionale con una mozione che è stata approvata dall’aula consiliare, dove il partito di centrosinistra ha votato a favore del provvedimento, ma con qualche riserva.

Il progetto M2 Cologno-Vimercate, “Dobbiamo fare un passo avanti”

Il consigliere regionale del Pd Gigi Ponti
Il consigliere regionale del Pd Gigi Ponti

“Sono più di 20 anni che i cittadini del vimercatese attendono questa infrastruttura, ma come spesso accade nel nostro paese e nella nostra regione, è molto difficile realizzare anche quelle opere che tutti desiderano, a causa di passi falsi e problemi che rallentano e ostacolano la loro realizzazione, ma adesso è arrivato il momento di fare un passo in avanti” ha chiosato il consigliere regionale del Pd Gigi Ponti. “Il nostro voto, esclusa una parte della mozione riguardante un nesso con la tratta D di Pedemontana che non condividiamo, è stato favorevole – spiega Ponti – ma abbiamo sottolineato la necessità di ascoltare al più presto in commissione Trasporti e infrastrutture tutti i soggetti coinvolti per velocizzare le trattative e la risoluzione dei problemi che sono ancora numerosi”.

Il progetto M2 Cologno-Vimercate, “I costi son lievitati”

Non mancano i temi da approfondire. “Tre sono le questioni fondamentali da considerare – sottolinea il consigliere dem – il fattore tempo, non possiamo sprecarne altro; le risorse a disposizione per lo sviluppo di questo piano ammontano a 1,4 milioni, quando ne servirebbero almeno il doppio; infine, ci lascia molto perplessi il considerevole aumento dei costi dell’infrastruttura che dai 380 milioni della stima iniziale sono lievitati a 595, ben oltre il 20% fisiologico dovuto agli aumenti delle materie prime”.