Il potenziale archeologico di Monza e Brianza: ecco cosa dice il sottosuolo

Convenzione BrianzAcque e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la carta del potenziale archeologico di Monza e Brianza.
Mappa archeogologica
Mappa archeologica

La Brianza è un territorio con una lunghissima storia alle spalle e i ricordi del suo passato potrebbero riemergere dal sottosuolo. A confermarlo è la “Carta del Potenziale Archeologico della Provincia di Monza e Brianza”, lo strumento nato da una convenzione tra BrianzAcque e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, presentata mercoledì nella sede della Provincia di Monza e Brianza.

Il potenziale archeologico di Monza e Brianza: cinque comuni ad alta attenzione

Sono cinque i comuni ad “alto potenziale archeologico” che hanno preso i voti ben al di sopra della sufficienza in una scala di valutazione da 1 a 10. A Monza, Vimercate, Carate, Besana ed Aicurzio la possibilità di rinvenire depositi archeologici interessanti è più alta che altrove. Vi sono poi comuni dove è meno probabile intercettare testimonianze del passato ed altri in cui, stando alle rilevazioni, risulta difficile fare scoperte interessanti.

Convenzione BrianzAcque e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la carta del potenziale archeologico di Monza e Brianza.
MONZA Boerci e Santambrogio presentano lo studio sui siti archeologici

Il potenziale archeologico di Monza e Brianza: Monza in alto

Ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo. In più punti del capoluogo brianzolo sono già state rinvenute testimonianze dell’età romana e non mancano neppure reperti risalenti al medioevo. Per questo, il voto per la città di Teodolinda nella speciale pagella oscilla tra il 9 e il 10. «Monza – spiega Grazia Maria Facchinetti, funzionario archeologico della Soprintendenza – presentava un elevato numero di monasteri riscontrabili anche dal catasto teresiano. Già anni fa nel corso di alcuni lavori eseguiti da privati in Spalto Maddalena erano riemersi testimonianze di un monastero. Ed è possibile che al di sotto di questi edifici si trovino strutture ancora più antiche».

Il potenziale archeologico di Monza e Brianza: il centro di Vimercate

Un evento del genere era accaduto nel centro di Vimercate (che detiene una valutazione pari a quella di Monza). «L’abbattimento di alcuni edifici – prosegue Facchinetti – ha portato alla luce un’area in cui nell’antichità si lavorava il metallo nella quale si poteva riconoscere persino il forno utilizzato per la fusione. E al di sotto di questa base sono stati reperiti elementi risalenti all’epoca romana. Vi era addirittura una cisterna risalente al IV-V secolo dopo Cristo e accanto a questa è stata ritrovata una tomba databile al III secolo avanti Cristo, probabilmente l’elemento più antico della storia di Vimercate».

Il potenziale archeologico di Monza e Brianza: Carate Brianza e Agliate. E poi la metropolitana…

Si merita un 6 (ovvero un potenziale di ritrovamenti indiziato da dati topografici o da osservazioni remote) Carate anche se all’area attorno alla basilica di Agliate viene attribuito un ben più rotondo voto 8. Stesso voto anche per le frazioni besanesi di Montesiro, Villa Raverio e Brugora e per il centro del comune mentre Aicurzio si merita la sufficienza. I lavori per la realizzazione della metropolitana a Monza non dovrebbero portare a grosse sorprese secondo la Soprintendenza. «Ma mai dire mai – conclude Facchinetti – in città qualcosa potrebbe riemergere anche se le stazioni saranno collocate in posizioni dove la probabilità di intercettare qualche reperto è bassa. In ogni caso, la collaborazione tra Soprintendenza e Metropolitana Milanese è consolidata e già in passato abbiamo concordato attività per gestire eventuali ritrovamenti».