Anche il Popolo della Famiglia Lombardia dice la sua sull’imminente ingresso della regione in fascia arancione. «Questa classificazione non riconosce gli sforzi dei cittadini lombardi – commenta Andrea Cavaneghi, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia -. Non sarebbe meglio pensare a lockdown più mirati per le zone veramente in difficoltà, senza bloccare un’intera regione».
Un cambio cromatico che comporterà nuove chiusure, in particolare di bar e ristoranti che potranno lavorare solo con l’asporto. «Questo continuo e immotivato cambio di colore – continua Cavenaghi – mina la serenità dei cittadini tanto quanto la pandemia, e non consente una programmazione adeguata a costruire una ripresa economica sempre più necessaria per evitare un tracollo economico ormai prossimo, se non già presente. I ristori tardano ad arrivare e molte attività non riusciranno ad aprire».
Poi un’ultima stoccata al neonato governo di Mario Draghi. «Ci è stato presentato come il governo dei migliori, ma non abbiamo visto un cambio di passo rispetto al governo Conte. Il ministro della Salute è sempre lo stesso, sicuri che non ci fosse di meglio?».