Il “Nove piani” di Carate Brianza sarà abbattuto entro qualche mese

L'intervento scriverà la parola fine in coda ad una storia urbanistica protrattasi a lungo. L'amministrazione è al tavolo con l'operatore che ha acquisito il comparto
Il celebre palazzo di via Aspromonte, visto dall’alto prima del suo abbattimento

Vedere l’area cantierizzata ha suscitato certamente interesse. In città si aspettava da tempo: l’abbattimento del “Nove piani”: cambierà certamente lo skyline cittadino proprio all’ingresso del paese. Nei giorni scorsi, infatti, è iniziata l’opera di pulizia e sgombero all’interno del palazzo di via Aspromonte, noto, appunto, come “Nove piani” per via delle sue dimensioni e dei piani che lo caratterizzano, 36 tipologie di appartamenti da quattro fino a sei vani e mezzo, con cantine interrate, su un terreno privato di circa 11.246 metri quadrati circostante, un mastodontico palazzo divenuto da decenni simbolo di degrado e abbandono. Si tratta di una primissima fase in vista del piano attuativo che stabilirà l’intervento sull’area. Dopo vari tentativi andati deserti, l’edificio, più volte all’asta, è stato aggiudicato ad un raggruppamento di imprese. In questi giorni, il privato ha chiesto e ottenuto di poter liberare l’interno del palazzone di arredi e tutto quanto ancora, da anni, giace all’interno.

“Nove piani”: una storia urbanistica lunghissima

L’area del palazzone, delimitata da una rete da cantiere


L’immobile fatiscente, come noto, è stato inserito nel Piano regolatore vigente approvato nel 2018 sotto il mandato della giunta Paoletti all’interno di un Piano attuativo di completamento (Pac 5) che, di fatto, ne prevede l’abbattimento e che è stato esteso appunto anche all’area circostante. Abbattimento previsto anche nella programmazione dell’attuale amministrazione comunale, che definirà l’intervento da parte del privato con un piano attuativo.

“Nove piani”: la soddisfazione del sindaco Luca Veggian


«Nel frattempo –ha spiegato il sindaco Luca Veggian-, è stata chiesta l’autorizzazione a recintare l’area per pulire il palazzo di ciò che ancora contiene e poterlo, così, svuotare, anche per ragioni di sicurezza. Stiamo, contemporaneamente, portando avanti incontri fra gli operatori e l’ufficio tecnico per la predisposizione del piano attuativo. Ci siamo presi questo impegno e abbiamo avviato un cammino virtuoso. Capiremo se possiamo chiedere la demolizione anticipata, che, comunque, avverrà o per la fine dell’anno o per l’inizio del prossimo. Nel Piano di governo del territorio è prevista la destinazione residenziale, ma al privato chiediamo la cessione di 5 mila metri quadrati per la realizzazione di un parco pubblico all’interno di questo ambito. A Carate verrà, quindi, donata un’area verde. Siamo molto contenti, dopo vari tentativi di aggiudicazione andati deserti, che un gruppo di privati abbia voluto investire su quest’area, che tornerà certamente a una vita nuova proprio all’ingresso della città».