«I want to thank everyone for the unconditional support to the team. This year was very successful and we hope to see Valentino fighting for the championship 2015. Again thanks to all». È questo il messaggio che Silvano Galbusera, capo meccanico di Valentino Rossi, ha voluto postare su Facebook nella giornata di lunedì 10 novembre, il giorno dopo Valencia. L’ultima gara della stagione è valsa al pilota pesarese la seconda piazza del podio mondiale della Moto GP, alle spalle di Marquez.
E, dietro l’ennesima giornata di gloria di un 2014 fantastico per Valentino Rossi e la sua Yamaha, c’è l’albiatese Silvano Galbusera, da meno di un anno il nuovo capo meccanico del Dottore di Tavullia. E Galbusera, come ci aveva svelato in un’intervista prima della partenza per Valencia, conferma le ambizioni per il 2015: lottare per il titolo mondiale. È nella sua casa di Albiate che alla vigilia della gara di Valencia l’abbiamo incontrato. Se i riflettori di tutto il mondo si sono riaccesi su Vale Rossi, il merito è anche suo, lui che sembra sempre più la “cura” del Dottore.
«Con Valentino ci siamo conosciuti ad un test nel 2010, quando aveva chiesto a Yamaha di fare una prova con una Superbike per capire il suo livello di forma dopo l’incidente del Mugello. Penso che ci sia stata subito affinità: lui ci aveva dato dei buoni consigli e noi avevamo sistemato la moto esattamente come la voleva lui – afferma Galbusera – Dopo di allora non ci siamo più sentiti, verso ottobre dello scorso anno, dopo il Gran Premio di Brno, Yamaha mi ha detto che c’era la possibilità che qualcosa potesse succedere con Vale».
Così è stato. «Valentino è un pilota straordinario, non fa minimamente pesare il valore della sua carriera, ci capiamo al volo. E io, professionalmente, ho raggiunto il top». Una sintonia che porta entrambi a prolungare il contratto per altri due anni, fino al 2016. Un connubio che vuole tramutare i buoni risultati di questa stagione («direi da 8») in un titolo mondiale. «Nel 2015 vogliamo giocarcela fin dall’inizio – dice Galbusera – Oggi abbiamo una delle due moto migliori del lotto, Valentino ha classe, forza, esperienza, non gli manca niente. Se avremo anche fortuna, e Marquez non farà il “mostro”, allora potremo toglierci grandi soddisfazioni. L’obiettivo è fare meglio di quest’anno e per farlo c’è solo una posizione da raggiungere….». Mago G. è pronto a fare l’ennesima magia, lui che nelle corse è arrivato nel 1979 senza l’appoggio dei suoi. «Diciamo che non avevano caldeggiato questo mestiere perché era poco normale secondo la loro mentalità – dice – Ero fan del motociclismo, ma vedevo il MotoGp quasi irraggiungibile. Quando ho capito che dovevo stare nel mondo dei motori? Forse quando, paradossalmente, le aziende con le quali lavoravo hanno smesso di partecipare ai racing e, ogni volta, ho trovato nuove e più importanti occasioni. Sì, è vero: come il classico portone che si apre dopo una porta chiusa…».