Il golf resta nel Parco di Monza, ma dovrà essere (molto) aperto: ecco le linee guida

Il consiglio della Reggia di Monza vara le linee di indirizzo per la futura concessione dell'impianto: percorsi interni sempre aperti e un giorno alla settimana senza sport.
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Il golf nel Parco di Monza resterà (che sia il Golf club Milano a gestirlo o meno), ma dovrà essere molto, molto più aperto di oggi. Open, si potrebbe dire, rimanendo nel vocabolario sportivo. Lo ha stabilità a metà giugno il Consorzio di gestione della Reggia approvando (con la sola assenza del rappresentante degli industriali) le linee di indirizzo per la futura gestione dell’impianto sportivo che occupa una ampia porzione del complesso monumentale.

Il golf resta nel Parco di Monza, ma aperto: il documento

Il voto risale al 16 giugno, quando nella riunione del consiglio di gestione il documento è stato sottoposto ai soci del Consorzio dopo la proroga di un anno della concessione, stabilita alla fine del 2022, che scadrà quindi il 31 dicembre 2023. All’epoca, e anche successivamente, sono tornati alcuni appelli per la sua messa in discussione (in particolare per esempio dal Movimento 5 Stelle). Di fatto poi il masterplan pubblicato nelle ultime settimane ha ribadito la permanenza dell’impianto, come realtà storicizzata, raccomandando tuttavia di renderlo fruibile a un pubblico più ampio (cioè tutti, essendo parte di patrimonio pubblico) e di massimizzare la concessione in termini economici.

Per ora, di termini economici, non si parla, ma la linee guida sono chiare: aprire gli impianti, anche “in modo da ricostituire comunque un’unità spaziale che oggi non è assicurata, nonché di presidiare con maggiore attenzione quegli obblighi dei concessionari che andrebbero svolti con più sistematicità”.

Il golf resta nel Parco di Monza, ma aperto: sempre

E allora il documento votato, che prima di tutto conferma “la destinazione del complesso sportivo del golf del Parco di Monza all’esercizio di attività sportiva golfistica mediante concessione dello stesso ad un’associazione o società sportiva senza scopo di lucro affiliata alla Federazione italiana golf”. Chi si aggiudicherà la concessione dovrà in ogni caso prevedere “percorsi pedonali, all’interno del sedime del complesso sportivo, sempre aperti a chiunque, nell’osservanza delle prescrizioni a tutela dell’incolumità dei passanti”, e peraltro dovrà osservare “la chiusura del complesso sportivo alla pratica sportiva un giorno della settimana (tranne se festivo) e, nel periodo invernale, per un periodo di circa 25 giorni consecutivi, durante i quali il sedime del complesso sportivo sia fruibile da chiunque, evitando il danneggiamento di materiali o apprestamenti del concessionario”.

Il golf resta nel Parco di Monza, ma aperto: corsi e manutenzioni

E poi, più sport (più golf) per tutti: il concessionario avrà “l’obbligo per il concessionario di promuovere l’avviamento al golf e la pratica sportiva golfistica con iniziative dedicate a determinate fasce della popolazione, che saranno concordate con il Consorzio Villa reale e Parco di Monza”, senza dimenticare che si tratta di spazi in un complesso monumentale, per cui scatta “l’obbligo per il concessionario di eseguire annualmente interventi di manutenzione e miglioramento del patrimonio verde (all’interno del sedime del complesso sportivo o anche all’esterno dello stesso), nel rispetto di quanto previsto dal Piano di assestamento forestale del Parco di Monza, per un valore che sarà indicato nell’atto concessorio e secondo un progetto definito congiuntamente con il Consorzio Villa reale e Parco di Monza”.

Non è finita: chi si aggiudicherà la gestione dovrà provvedere a “una specifica e puntuale verifica periodica, con eventuale certificazione ambientale da parte di enti terzi accreditati, degli obblighi del concessionario” ed è peraltro segnalata “la valutazione della possibilità di coinvolgere il concessionario in attività di accoglienza e informazione per il pubblico, anche mediante totem, da realizzarsi a cura e spese del concessionario”.