È stato con un momento di cordoglio dedicato alla scomparsa dell’ex assessore all’Urbanistica della giunta Scanagatti, Claudio Colombo, venuto a mancare nella notte tra giovedì e venerdì, che sabato mattina il Coordinamento di associazioni e comitati di Monza ha dato il via alla lunga conferenza stampa in cui ha voluto fare il punto sulle vertenze urbanistiche aperte in città. Una carrellata di interventi che riguarda tutti i quartieri: interventi spesso «guidati da logiche insensate da un punto di vista urbanistico».
«Se si prevede che Monza sarà, e sarà opportuno che resti – ha spiegato il portavoce del Coordinamento Giorgio Majoli – una città da 120mila abitanti, che ha indici di affollamento e di cementificazione già eccessivi, i programmi urbanistici devono puntare su restauri, ristrutturazioni e valorizzazione dell’esistente. Soprattutto occorre bloccare il consumo di suolo, condizione essenziale per il recupero di aree dismesse o degradate».
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Non solo, però: attenzione anche alla creazione di nuovi parchi, al potenziamento della mobilità sostenibile e alla salvaguardia di tutte le aree libere.
«Tra i cittadini – si legge nella documentazione distribuita durante la conferenza stampa – comincia a farsi strada la consapevolezza della dannosità degli interventi edilizi che l’amministrazione comunale sta portando avanti».
Non c’è quartiere senza comitato o senza associazione: sabato mattina hanno preso parola uno dopo l’altro, per fare il punto su questioni vecchie e nuove. Perché quella a cui si sta assistendo negli ultimi anni è una vera e propria «sbornia edilizia, che – si legge – dal 2011 a oggi ha portato ad approvare 32 piani attuativi per oltre 850mila metri cubi e almeno 5mila nuovi residenti».
I toni del Coordinamento sono duri: «Si monetizza tutto, compreso il verde e i parcheggi, come se fosse una partita a poker».
Aperta a Triante la vertenza legata all’ex Buon Pastore, tra le vie Cavallotti e Pellettier, per cui il Comitato Buon Pastore da anni si batte contro la speculazione edilizia dell’area: lungo via Pellettier potrebbero trovare spazio quelle aule di cui gli istituti superiori dell’isolato avrebbero tanto bisogno. Tra Triante e San Carlo resta sempre aperto il caso dell’ex ospedale Umberto I di via Solferino: in uno stato di abbandono quasi completo (le sue funzionalità sono ridotte a una manciata di servizi e ambulatori, oltre alla recente predisposizione del drive through per eseguire tamponi), potrebbe invece ospitare servizi pubblici anche assistenziali, a favore dei più anziani e delle persone con disabilità. A preoccupare a San Fruttuoso è la riqualificazione dell’area verde compresa tra via Ticino e viale Lombardia: la proposta di realizzare palazzi da 20, 14 e 10 piani e di una struttura dedicata alla rotellistica «avrebbe un impatto disastroso sulla viabilità locale, oltre che su viale Lombardia».
Poco distante, in piazzale Virgilio, l’ultima modifica al piano integrato di intervento prevede la realizzazione di una media struttura di vendita e la costruzione di un teatro per la musica: il Coordinamento ha sottolineato le possibili ricadute negative sulle attività commerciali della zona e sulla viabilità del rondò dei Pini e di via Manara. A Cazzaniga si discute sulla contro l’intervento che porterebbe, tra le altre cose, alla realizzazione di due edifici da otto piani e di uno da sette: la richiesta punta sulla drastica riduzione delle volumetrie in altezza e sulla realizzazione nell’area di nuove funzioni pubbliche. Sempre in quel quartiere c’è anche la questione che riguarda l’area verde di via Perosi, dove è prevista l’edificazione di una nuova palazzina in una zona già densamente abitata. Non mancano i problemi nemmeno all’altro capo della città. In zona Regina Pacis si discute sul futuro dell’ex Monzacar, dove è prevista la realizzazione di una versione nostrana del noto bosco verticale di Milano: un intervento che porterebbe al collasso un’area già congestionata dal traffico.
Evergreen la questione del polo scolastico innovativo all’ex macello, dove dovrebbero finalmente trovare spazio la primaria Citterio e la media Bellani: sull’iter, al momento, non sembrano esserci aggiornamenti. A Libertà, a disturbare i residenti, è il piano di lottizzazione in corso tra le vie Bosisio, Aguggiari e Gallarana, dove, in un’area già densamente residenziale, stanno nascendo altre dieci palazzine da cinque e sette piani – a discapito anche del piccolo bosco urbano di via Aguggiari.
A tenere banco a Sant’Albino sono i problemi ambientali causati da Asfalti Brianza, per cui si spera fortemente che l’azienda che produce bitumi non riprenda l’attività, e dal Cem, il Centro ecologico monzese, di cui si aspetta la disdetta del contratto di locazione. La mancata adesione del Comune di Monza al parco sovracomunale del GruBria fa caso a sé. E anche il futuro del parco e della villa reale meritano un capitolo a parte, tra la chiusura del corpo centrale e l’attesa per il master plan.
Quella presentata sabato mattina è da intendersi anche come una prima bozza del nuovo Libro bianco sulla città, che il Coordinamento intende concludere per il 2021. Il Coordinamento di comitati e associazioni di Monza è costituito da Legambiente Circolo di Monza, CCR Gruppo ambiente e territorio, Comitato Parco A. Cederna, Comitato la Villa reale è anche mia, Comitato Bastacemento, Comitato via Boito-Monteverdi, Comitato di via della Blandoria, Comitato Triante, Comitato quartiere S. Albino, Comitato quartiere San Donato, Comitato Buon Pastore, Comitato Gallarana, Comitato residenti area Scotti, Comitato via Perosi, Comitato viale Lombardia 246.