Il circo è arrivato a Monza: le proteste (anche in consiglio) e i resti delle lanterne cinesi

Il circo arriva a Monza e immediatamente scoppiano le proteste. Mobilitazione contro il permesso del Comune per la presenza degli animali e il caso arriva anche in consiglio comunale. Il circo intanto punta il dito contro lo stato di pulizia dell’area di viale Stucchi, occupata ancora dai resti del Festival delle lanterne cinesi.
Monza, il circo nell’area di viale Fermi-Stucchi
Monza, il circo nell’area di viale Fermi-Stucchi Fabrizio Radaelli

Il circo arriva a Monza e immediatamente scoppiano le proteste. Non è stato necessario attendere l’inizio della settimana quando il grande tendone è stato montato nell’area di via Stucchi che fino a gennaio ha accolto il Festival cinese delle lanterne. Per far scoppiare il putiferio sono infatti bastati nei giorni precedenti i volantinaggi ai semafori e la pubblicità in giro per la città. Con animalisti, ma non solo, che hanno puntato il dito contro l’arrivo in città dello spettacolo con gli animali.

Un evento che non è stato annunciato preventivamente neppure all’Enpa, come invece prevede il regolamento comunale per il benessere degli animali e che all’articolo 18, in merito a spettacoli e intrattenimenti con l’utilizzo degli animali, recita che «ogni domanda volta ad ottenere a qualunque titolo l’autorizzazione dovrà esser sottoposta all’attenzione dell’Enpa per l’acquisizione del relativo parere».
Ma alla sezione monzese dell’Ente nazionale protezione animali non è arrivata alcuna richiesta e presidente e volontari sono venuti a conoscenza dell’arrivo del circo solo attraverso i manifesti, oltre alle numerose telefonate degli animalisti.

«Il nostro, comunque, è un parere non vincolante – precisa Giorgio Riva, presidente dell’Enpa – Fa riferimento a un regolamento del 2003 quando non era stato ancora istituito l’Ufficio animali e la richiesta di autorizzazioni arrivavano all’Ufficio commercio. Da qui la decisione di sottoporre le domande a un’associazione come la nostra che da anni si occupa di animali».

Ma non è la prima volta che il Circo arriva in città senza che l’Enpa venga preventivamente allertata. «Circa quindici giorni prima dovrebbero fornirci i documenti del circo – continua – affinché noi possiamo verificare che siano tutti in regola secondo la convenzione di Washington. Ma non sempre il regolamento viene rispettato».

In altri termini il Comune può decidere di accogliere in città il circo anche senza sottoporre la richiesta all’Enpa. Ma potrebbe, teoricamente, anche negare l’attendamento. «In questo caso, come già successo altrove, l’Ente nazionale dei circhi farebbe ricorso al Tar vincendo – precisa Riva – Questi spettacoli, infatti, ricevono finanziamenti dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo anche per la promozione di eventi all’estero».

Ma Riva non abbassa la guardia e giovedì 14 aprile sarà presente con referenti dell’Asl, del Comune, le Gev e la Polizia provinciale all’ispezione per sincerarsi che il circo rispetti tutte le regole anche sulle modalità di mantenimento degli animali. «Se non venissero rispettate tutte le regole teoricamente si potrebbe decidere di non autorizzare l’esibizione», aggiunge.

Intanto il problema è arrivato lunedì sera in consiglio comunale per voce di Paolo Piffer, capogruppo di PrimaVera Monza, che un anno fa era riuscito a far approvare una mozione con la richiesta al Parlamento di interrompere i finanziamenti pubblici ai circhi che utilizzano gli animali.

C’è il rovescio della medaglia: le macerie, tante, lasciate dal Festival cinese delle lanterne nell’area, nonostante sia finito da mesi. Al circo il Comune ha chiesto la tassa di affitto dell’area e una fidejussione di 50mila euro, dice il direttore del circo, in caso vengano fatti danni agli spazi. Il circo si chiede: l’ha pagata anche chi ha lasciato l’area così?