«Quel ragazzo vorrei guardarlo negli occhi per capire cosa gli è passato per la testa quando mi ha assalito. Nei suoi confronti non provo sentimenti di vendetta, ma alla giustizia chiederò tutto quello che mi spetta».
A parlare è Paolo De Angelis, classe 1959, il benzinaio che l’1 marzo è stato picchiato mentre lavorava al distributore di via dei Mille a Brugherio. L’aggressore, che i carabinieri stanno identificando, è un giovane che lo accusava di aver risposto male alla propria ragazza. De Angelis nei giorni scorsi ha risposto alle domande dei giornalisti dalla casa concorezzese della figlia dove si trova pressoché immobile dopo le dimissioni dal pronto soccorso. Diagnosi: frattura dell’acetabolo, l’attaccatura del femore all’anca. Prognosi: 45 giorni, per ora.
«Non è tanto il dolore – spiega l’uomo – quanto la sofferenza di stare chiuso in casa immobile. Mi alzo una sola volta la giorno e ho bisogno sempre di aiuto. Per fortuna io ho la mia famiglia».
Le nipotine gli garantiscono il buonumore, sebbene la situazione sia difficile e il futuro paventato dai medici sia quello di una protesi all’anca. Un bel problema per chi, per lavoro, macina anche 15 chilometri al giorno nell’andirivieni tra ufficio e pompe di benzina.
Inoltre la stazione di servizio di via Dei Mille era in fase di lancio, «il gestore me ne ha affidato la conduzione – ha spiegato l’uomo – in questa fase lavoriamo sodo per avviare l’attività e nuovi progetti. Anche per questo dico che mai e poi mai avremmo cercato di fregare un cliente».
Perché è questo in sostanza che l’aggressore rimproverava al benzinaio: aver raggirato la ragazza e poi averle risposto male.
«Mi pento di non essere stato più pacato nel rispondere alle insistenze di quella ragazza – dice oggi De Angelis – perché quando si fa questo mestiere non bisogna lasciarsi andare nemmeno a una banale risposta stizzita. All’inizio non ho capito cosa stesse succedendo, ho pensato a una macchina cui non avessero messo il freno a mano».
Lo sconosciuto è arrivato da dietro e si è avventato sul benzinaio che, caduto a terra, si è fratturato subito l’osso. Il dolore lancinante ha appannato ogni reazione. La ragazza, poco distante, guardava e infine si è messa a gridare al ragazzo di smetterla perché c’erano le telecamere. Proprio le telecamere sono la chiave dell’indagine che pare stia per chiudersi intorno al colpevole. Dovrà rispondere di lesioni aggravate. Intanto gli accertamenti sulle transazioni sembra abbiano stabilito che non c’è stato alcun inganno nell’erogazione del carburante.
Era il motivo all’origine del presunto torto subito dalla donna. Quel giovedì mattina il benzinaio, 58 anni, era in servizio al distributore, molto frequentato per il rifornimento dei veicoli a Gpl. La donna di circa 20-30 anni, dalle prime sommarie verifiche pare occupata a Carugate nella zona commerciale, si era presentata all’operatore dopo aver fatto rifornimento. Lamentava che l’indicatore della vettura non segnalava la quantità di carburante pagata. La conversazione si era chiusa senza soddisfazione per l’automobilista alla quale il 58 enne aveva detto che l’impianto registrava l’erogazione regolare. Erano circa le 9.30, ma l’aggressione è di un’ora dopo. Le prime ricostruzioni ipotizzano che la donna abbia chiamato il compagno o sia andata a prenderlo. Poi si è è ripresentata con lui in via dei Mille, in presenza di altri clienti. L’uomo, un soggetto di circa 30 anni, non ha aperto bocca. Ha puntato il benzinaio e gli si è avventato addosso scaraventandolo a terra e spezzandogli letteralmente le ossa. Poi pare gli sia saltato al collo pretendendo che l’impaurito lavoratore si scusasse con la ragazza.