Quando l’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso ha fatto tappa lunedì al San Gerardo per le celebrazioni degli 850 anni dell’ospedale, ha fatto visita anche al letto del piccolo paziente palestinese, arrivato da Gaza nei giorni scorsi, portato a Monza dall’aeroporto militare di Pisa con una missione della Croce rossa cittadina.
Il bambino di Gaza ricoverato a Monza: le sue condizioni raccontate da Bertolaso
«È arrivato a Monza in condizioni apparentemente buone ma i nostri medici si sono subito accorti della gravità della situazione – ha raccontato l’assessore aggiornando i presenti sulle condizioni del piccolo – Lo scoppio della bomba che ha colpito la sua abitazione e provocato la morte del fratellino, ha causato la lesione della teca cranica del bambino. Alcune schegge si sono conficcate in testa e grazie a un delicato intervento neurochirurgico si è potuto ricostruire il cranio».
L’intervento chirurgico, ha confermato Bertolaso, è andato bene. «Ho trovato il bambino sveglio e vispo. Quando mi sono avvicinato al suo letto mi ha dato il cinque e abbiamo giocato insieme per qualche minuto».
Il bambino di Gaza ricoverato a Monza: «La vocazione dell’ospedale San Gerardo»
Un esempio, quest’ultimo, dell’eccellenza dell’ospedale monzese, spesso meta per pazienti in arrivo anche dall’estero. D’altra parte, ha osservato l’assessore regionale, «Gerardo percorreva le strade di Monza caricando in spalla chiunque vedesse ai bordi delle strade, senza badare chi fossero gli infermi che si trovava davanti. La stessa vocazione l’ha mantenuta anche oggi l’ospedale che porta il suo nome».