Silvana Fallisi monzese dell’anno 2017. E In Brianza? Quattro i personaggi che la redazione ha scelto per celebrare l’anno che si sta concludendo. Uno per ognuna delle edizioni del Cittadino in edicola ogni sabato. Il veranese Paolo Nespoli, l’astronauta, per la Brianza Nord, Marco Belloni di Barlassina con il suo teatro lirico più piccolo del mondo per la Valle del Seveso. E, ancora, Alessandra Tagliabue, donna coraggio di Desio per la Brianza Sud e la campionessa di pattinaggio che sogna di vincere in azzurro, Luisa Woolaway, di Concorezzo per il Vimercatese.
PAOLO NESPOLI: «La nostra armonia con il mondo dipende dalla nostra capacità di proseguire con piccoli passi di conoscenza».
«La nostra armonia con il mondo dipende dalla nostra capacità di proseguire con piccoli passi di conoscenza: è importante che una società evoluta faccia ricerca ed esplori. Per capire sempre di più come funzioniamo e per vivere meglio, ma anche per usare meglio le risorse a nostra disposizione, trovando un bilanciamento che non le distrugga». Con questo pensiero, in occasione del primo collegamento terrestre organizzato da Asi (Agenzia spaziale italiana) dopo la missione Vita, Paolo Nespoli ha forse espresso l’essenza della sua presenza sulla Iss. La Stazione spaziale internazionale che tra il 28 luglio e il 14 dicembre lo ha visto nei panni di un «lavoratore spaziale», come si definisce rifuggendo dall’epica dell’astronauta eroico. Il sessantenne, cresciuto a Verano Brianza e cittadino onorario del Comune brianzolo dai tempi della sua prima spedizione spaziale (Esperia, del 2007), ha trascorso quasi 5 mesi in orbita per sviluppare e portare a termine la missione “Vita”, che sta per “vitalità, innovazione, tecnologia e abilità” e che è nata da un accordo tra Asi e Nasa. L’astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) ha «prestato braccia, mani e occhi agli scienziati e ai tecnici che hanno lavorato e lavorano sulla Terra». Oltre a collaborare perché «la Stazione spaziale continui a funzionare». «Che sia riuscito a diventare un astronauta è un miracolo» ha chiuso Nespoli parlando ai giornalisti, ma «quello che dico sempre ai ragazzi nelle scuole è di avere dei sogni impossibili, che altrimenti che sogni sarebbero? Perché dandosi da fare, alcuni si realizzano».
MARCO BELLONI: l’imprenditore del mobile che adora la “Cavalleria rusticana”.
«Cantava sempre, magari eravamo a tavola e ad un tratto partiva con il canto. Un’ossessione. Io, fino all’adolescenza, ho patito questa sua passione, ne avevo fin sopra i capelli e non sopportavo l’opera lirica». Chi racconta è Chiara Belloni che con il fratello Giovanni segue il teatro d’opera più piccolo al mondo, il Belloni, appunto. La sala di via Colombo a Barlassina festeggia i sette anni ed è, con la lirica, l’ossessione del barlassinese Marco Belloni. Un’ossessione buona, mai un incubo, sempre un sogno da nutrire. Belloni, e sono i suoi figli a dirlo, è un tipo brillante, ma anche accentratore: «Ha un carattere che è allo stesso tempo la sua forza e il suo limite» aggiunge Chiara e sceglierlo come personaggio dell’anno ha un significato perché questo è l’anno in cui il teatro, che ha nel figlio Giovanni l’organizzazione tecnica e in Andrea Scarduelli quella artistica, continua a crescere. Se ne è accorta anche Rai Uno che pochi giorni fa gli ha dedicato un ampio spazio in tv. In quel video Marco Belloni parla della sua creatura come fosse un figlio, il quinto dopo Giovanni, Antonio, Chiara e Andrea che con la moglie Angela formano la sua famiglia.
ALESSANDRA TAGLIABUE: desiana, 46 anni, costretta da anni alla sedia a rotelle, si è distinta per il suo impegno a favore dei diritti dei disabili.
La sua energia contagia tutti. Nonostante la disgrazia che l’ha colpita quest’anno, non si è fermata e non si fermerà. Alessandra Tagliabue è un vulcano di idee, una carica di positività per tutti. È lei il personaggio dell’anno 2017. Desiana, 46 anni, costretta da anni alla sedia a rotelle, si è distinta per il suo impegno a favore dei diritti dei disabili. E proprio mentre stava coronando il suo sogno, domenica 1 ottobre, alla premiazione dei vincitori della gara di handbike da lei stessa organizzata, ha ricevuto la tragica notizia della morte di suo marito, Gianni Bragion, in un incidente stradale in moto. «Accettare, affrontare, superare sempre» è il motto di Alessandra, che ha fatto suo anche in questa drammatica occasione. «Bisogna accettare, anche quando è doloroso» ha detto e ripetuto ai tantissimi amici che si sono stretti intorno a lei e al figlio Riccardo, dopo la morte di suo marito. L’affetto che i desiani hanno nei suoi confronti è stato dimostrato con la colletta raccolta per sostenere le spese per il funerale.
LUISA WOOLAWAY: 18 anni, nata in Brianza da mamma tedesca e papà inglese, ha ottenuto la cittadinanza e rappresenterà l’Italia nel pattinaggio.
C’è un’italiana in più, da pochi giorni, nel Vimercatese. Si chiama Luisa Sophie Woolaway e probabilmente per la ragazza concorezzese 18enne è una vittoria paragonabile ai successi ottenuti sui pattini. La neomaggiorenne è di origini anglo-tedesche, nata in Italia dalla mamma teutonica Maggie e dal papà inglese Nigel, eppure lei, avendo vissuto fin dalla nascita nel bel Paese, ha dichiarato apertamente: «Mi sento italiana e sono felice finalmente di esserlo a tutti gli effetti». Un sentimento di appartenenza al territorio che le ha dato i natali e l’ha fatta crescere in Brianza, che però ha anche un altro significato per Luisa: «Aver ottenuto la cittadinanza italiana mi permetterà di rappresentare gli azzurri nel mio sport preferito, ovvero il pattinaggio di velocità, qualora venissi convocata dalla Federazione». Dal 16 dicembre la ragazza ha visto finalmente formalizzato l’atto che la dichiara italiana a tutti gli effetti. A consegnarglielo è stato il sindaco di Concorezzo (dove Luisa risiede con tutta la famiglia) Riccardo Borgonovo, insieme a una bandiera tricolore e alla Costituzione.