«Il momento di agire è adesso e dobbiamo provarci fino in fondo per tentare almeno di modificare il progetto di Pedemontana».
Sono le parole dell’ambientalista arcorese Marco Monguzzi dell’associazione Colli Briantei che suonano come un appello alla politica locale.
«Premesso che da sempre siamo contrari a quest’opera che è e sarà devastante per il territorio – ha detto l’esponente del sodalizio – riteniamo fondamentale che tutti i sindaci della Brianza insieme e non singolarmente incontrino la società Pedemontana e Regione Lombardia per discutere di come rendere questa infrastruttura, che puzza di vecchio, possa essere meno impattante sotto il profilo ambientale. Ricordo che a ottobre cominciano i cantieri di completamento dell’infrastruttura. Se non si farà qualcosa di concreto adesso sarà un’occasione persa».
Monguzzi condivide in pieno le ormai famose 16 modifiche proposte lo scorso dicembre in Villa Borromeo ad Arcore dal professore e urbanista Arturo Lanzani.
«Gli accorgimenti possono essere tanti penso ad esempio alla realizzazione di 2 e non 3 corsie da Cesano fino a Vimercate risparmiando terreno e anche soldi – ha affermato l’ambientalista – In più se tutti i terreni intorno a Pedemontana venissero vincolati dal Parco Valle Lambro si eviterebbero possibili appetiti edilizi. Inoltre si potrebbero piantare nuovi alberi non lontano dalla nascente autostrada. Potrebbe essere una buona mitigazione ambientale».
Le idee agli ambientalisti non mancano per rendere meno pesante l’arrivo della nuova autostrada, ma sicuramente serve l’aiuto della politica. Nei giorni scorsi il sindaco di Vimercate Francesco Cereda, che sta coordinando i suoi colleghi della Brianza Est sul tema Pedemontana, aveva fatto sapere che «all’orizzonte non abbiamo in previsione incontri con l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi, ma mi sto muovendo con altri sindaci per poter avere un vertice a breve».
Intanto gli ambientalisti, compreso Monguzzi, non stanno certo a guardare anzi stanno preparando una lettera che a giorni sarà recapitata sulla scrivania di tutti i primi cittadini brianzoli in cui si chiederà di accelerare sulla questione e far seguire alle intenzioni anche dei summit e delle decisioni ufficiali condivise con le altre istituzioni.
Molto probabilmente a metà febbraio i sindaci e le associazioni si troveranno nuovamente intorno al tavolo per aggiornarsi sul tema, che resta sempre di estrema attualità. In quella occasione però gli ambientalisti sperano di ottenere dei risultati significativi su quello che è il progetto dell’autostrada che taglia a metà la Brianza e secondo Monguzzi «considerando anche il pedaggio che si dovrà pagare per utilizzarla rischia di rimanere deserta come la Teem o la Brebemi, impattando invece in maniera significativa sulla viabilità locale con un ulteriore del traffico».