Tradizione rispettata a Giussano con il rogo della Giubiana, una delle feste folkloristiche più antiche della Brianza con protagonista la vecchia strega simbolo dei mali del passato, che bruciando è di buon auspicio per la stagione a venire. I festeggiamenti per questa tradizionale ricorrenza locale sono iniziati sabato scorso, nel tardo pomeriggio, con il corteo delle Giubiane di Giussano, Paina, Robbiano, Birone e del Laghetto che ha attraversato il centro storico del capoluogo, sfilando davanti ad un pubblico come sempre numerosissimo.
Giussano brucia la Giubiana: i robbianesi si ispirano ancora alla cronaca
Ad attirare gli sguardi dei presenti e a destare scalpore è stata soprattutto la Giubiana realizzata dai robbianesi: un fantoccio con un pandoro al posto della testa, e con in mano da una parte un ferro da stiro (che in dialetto si dice fer) e dall’altra dei ragni. Un rebus che ha come soluzione “Ferragni”, per sottolineare il chiaro riferimento all’imprenditrice digitale e influencer più famosa d’Italia e al cosiddetto pandoro-gate, lo scandalo di presunta finta beneficenza in cui sarebbe coinvolta.
Una scelta dettata dall’ironia e dalla volontà di fare satira, come già successo negli scorsi anni con l’allestimento di Giubiane con particolari che rimandavano alla ministra Valeria Fedeli, a Maria Elena Boschi e ad altri personaggi pubblici. Tuttavia è lecito chiedersi se ci fosse davvero bisogno di una Giubiana-Ferragni. E se bruciare un fantoccio che si ispira a un personaggio in carne ed ossa rispecchi l’obiettivo del tradizionale rogo, finalizzato a bruciare i mali del passato.
Giussano brucia la Giubiana: giovedì i fantocci di Paina e Robbiano, sabato quelli di Birone e del Laghetto
Dopo la prima Giubiana bruciata lo scorso sabato nel parco Nicholas Green, la sera di giovedì 25 gennaio toccherà al falò dei fantocci di Paina e Robbiano (Giubiana-Ferragni). Sabato 27 gennaio, invece, toccherà alle Giubiane di Birone e del Laghetto.