Sinistra e Destra parlano di “contributo alla chiarezza”. In realtà, è sempre più un giallo la vicenda cominciata con un comunicato, tanto sintetico quanto criptico, inviato il 7 novembre scorso al presidente del consiglio comunale di Desio, Fabio Arosio da cinque forze politiche della minoranza: Partito Democratico, liste civiche Desio Viva e Desio Libera, Forza Italia e il consigliere indipendente Foti:
«I consiglieri – recita il documento – richiedono al sindaco di Desio, Simone Gargiulo di riferire in consiglio comunale “su fatti che lo riguardano personalmente”. Il presidente del consiglio comunale è tenuto a convocare da regolamento il consiglio comunale entro 20 giorni».
Martedì sera, 28 novembre, il consiglio comunale a porte chiuse è stato convocato. Ma nemmeno ora è possibile fare chiarezza. Gli esponenti della minoranza continuano a non voler dire quale siano i contenuti della vicenda, lasciando solo intendere che si tratta di fatti gravi e importanti. Non dice niente nemmeno il sindaco, Simone Gargiulo. Tacciono anche tutti gli esponenti della maggioranza. Un silenzio che non giova alla chiarezza ma che sta suscitando perplessità nei desiani, sia di centrosinistra sia di centrodestra.
Giallo a Desio: l’opposizione ha chiesto un consiglio comunale segreto sul sindaco: dopo la seduta, resta il mistero
Martedì sera, prima in sala consiliare poi fuori dall’aula, militanti di centrosinistra hanno inscenato una protesta, esponendo cartelli al motto “trasparenza? Fare, ascoltare, segretare!” che fa il verso allo slogan della campagna elettorale del sindaco Simone Gargiulo. Certo il giallo non potrà rimanere tale a lungo, visto che sotto i riflettori c’è il sindaco in carica da due anni. Ma il clima di “non trasparenza” di entrambi gli schieramenti politici alimenta voci e illazioni: l’opposizione avrebbe richiesto un accesso agli atti, negato dagli enti interpellati.
Giallo a Desio: l’opposizione ha chiesto un consiglio comunale segreto sul sindaco: corto circuito comunicativo
Un evidente corto circuito comunicativo, quello in atto, che rischia di trasformare questa vicenda in una faida di potere tra schieramenti politichi opposti e di alimentare l’astensionismo e la fuga dalla politica di sempre più larghi strati della società civile.