Furti e vandalismi al ristorante dei Boschetti reali di Monza

Ladri di cibo, abusivi della corrente, danni, come i lampioni divelti: il ristorante da Gigi chiede maggiori controlli.
I danni al ristorante da Gigi ai Boschetti reali di Monza
I danni al ristorante da Gigi ai Boschetti reali di Monza

L’ultimo furto è stato quello del bidone della spazzatura poche sere fa. Quello che ha fatto più danni risale invece alla settimana scorsa quando la titolare del ristorante da Gigi ai Boschetti reali di Monza ha ritrovato tutti i lampioni divelti e abbandonati sul posto. Il ristorante è stato aperto nel 1987 dal padre di Giorgia Clemente, attuale titolare, ed è sempre stato un po’ un avamposto e un presidio su un’area che di notte è terra di nessuno.

Ristorante ai Boschetti: parla la titolare

I danni al ristorante da Gigi ai Boschetti reali di Monza
I danni al ristorante da Gigi ai Boschetti reali di Monza

«Quando ha aperto mio padre – spiega la titolare – c’erano prati stracolmi di siringhe, adesso la situazione è migliorata, ma non si può pensare che un ristorante da solo sia un presidio di sicurezza. Ci vogliono più controlli». Nel suo racconto sono tanti gli episodi di intrusioni nella notte e atti vandalici. «I lampioni sono stati divelti per puro atto vandalico – spiega – perché non sono stati portati via. Adesso abbiamo messo in sicurezza l’impianto e stiamo valutando come procedere». Nell’elenco delle intrusioni ci sono anche furti alimentari: «Avevamo dello scatolame conservato nella veranda esterna e abbiamo avuto furti – prosegue la titolare – poi ci sono persone che frequentano i boschetti che nell’orario di chiusura pomeridiana del ristorante si accomodano sui divanetti, si attaccano alla corrente elettrica per ricaricare il cellulare. Gente che non si fa tanto intimidire, qualche anno fa hanno rotto la porta d’ingresso alle quattro del pomeriggio».

Ristorante dei Boschetti: di notte è terra di nessuno

L’apertura dei giochi all’interno dei giardini ha sicuramente migliorato la situazione, ma non basta. «Il pomeriggio ci sono mamme e bambini, ma il ristorante è chiuso. Noi siamo un presidio fino ad un certo punto della notte – conclude Clemente – poi qui è terra di nessuno e invece occorrerebbero più controlli».