Momenti di grande concitazione lunedì sera, 2 ottobre, attorno alla stazione ferroviaria di Monza dove, dopo un rocambolesco inseguimento, gli agenti della polizia locale hanno arrestato uno spacciatore 19enne. Il quale, tuttavia, prima di farsi acciuffare ha reagito violentemente sferrando calci e pugni all’indirizzo degli agenti, tanto che il bilancio parla di 4 contusi, tre con prognosi di 10 giorni.
Tutto è partito attorno alle 19.40 quando una pattuglia di agenti motociclisti, transitando accanto ai giardini di via Artigianelli, notoriamente frequentanti da stranieri dediti allo spaccio di stupefacenti, ha notato uno sconosciuto che, alla loro vista, ha afferrato qualcosa da una siepe e se l’è messo in tasca. Gli agenti gli si sono avvicinati e gli hanno chiesto spiegazioni, oltre che i documenti. Di tutta risposta, lo sconosciuto ha lanciato il pacchetto che aveva poco prima prelevato e, dopo aver assestato un calcio e un pugno ai vigili, si è dato alla fuga verso la stazione ferroviaria.
I due agenti, pur contusi, sono balzati in sella e, dopo aver dato l’allarme ai colleghi da qualche settimana di stanza allo scalo ferroviario, si sono lanciati all’inseguimento. Raggiunta la stazione, sotto gli occhi sorpresi dei pendolari, pur di non perdere il contatto con il fuggitivo hanno persino affrontato le scale in sella alle loro moto. Raggiunto il 19enne in fuga e accerchiato, lo straniero non si è dato per vinto e ha sferrato ancora calci e pugni ferendo quattro agenti, costretti alle cure dei sanitari al pronto soccorso.
Alla fine, tuttavia, ne hanno avuta ragione e l’hanno arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e per lesioni oltre che per possesso a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, visto che, perquisito, lo straniero è stato trovato in possesso di 50 grammi di hashish, 435 euro in contanti, probabile provento dello spaccio, e di un coltellino utilizzato verosimilmente per tagliare la droga. È risultato anche sprovvisto di permesso di soggiorno dopo aver richiesto invano, nel 2015, l’asilo politico per motivi umanitari.