Attenti, partecipi, desiderosi di dialogare con Daniel Zaccaro, ospite giovedì mattina del Festival della Poesia e delle Arti di Monza, promosso dalla Casa della Poesia di Monza. Oltre 220 studenti del Liceo Zucchi e dell’istituto Hensemberger sono intervenuti all’Auditorium Assolombarda alla manifestazione, giunta alla quarta edizione, di cui il Cittadino è media partner.
Festival della Poesia e delle Arti: la storia di Zaccaro, da promessa del calcio a rapinatore
Daniel Zaccaro, milanese di Quarto Oggiaro, autore con il giornalista Andrea Franzoso del libro “Ero un bullo” (da cui sarà tratto a breve un film), ha raccontato a cuore aperto la sua vita. Da promessa del calcio a rapinatore, fino a diventare un appassionato educatore di minori in difficoltà con tanto di laurea in Scienze della Formazione conseguita all’Università Cattolica. Ha ricordato il difficile rapporto col padre, duro e troppo esigente persino sui campi di calcio.
«Agli allenamenti ero il più forte, la domenica alla partita, tanta era la paura di sbagliare davanti a lui, ero un altro e davo il peggio di me stesso». Viene così “scartato” (una parola che ancora ricorda) dai dirigenti delle giovanili dell’Inter e da lì ha cominciato un percorso verso il baratro.
«Volevo fare tanti soldi e scappare su un’isola – rivela – i miei modelli erano i potenti del quartiere, le persone più rispettate. Rubavo, rapinavo, eppure andavo bene a scuola. Non ero un genio, ma ho sempre avuto la sufficienza».
Festival della Poesia e delle Arti: il carcere, il dolore e il riscatto con lo studio
In carcere ha conosciuto il dolore e la solitudine. Poi ha trovato conforto nei libri (“leggevo tantissimo”), si è aperto con le psicologhe e le educatrici e ha incontrato due persone che lo hanno aiutato a dare uno slancio alla sua vita.
«Don Claudio Burgio, il fondatore dell’associazione Kayros (dove Zaccaro lavora) è riuscito persino a battermi a calcio – scherza – e poi c’è stata Fiorella, un’insegnante in pensione, volontaria in carcere, che mi ha reso consapevole che la cultura mi avrebbe salvato».
Appena ha potuto si è rimesso sui libri, si è diplomato e poi laureato. Adesso svolge una professione che lo appaga anche se «i giovani sono spesso portati a sbagliare perché vedono il futuro come una minaccia, non come una speranza».
La sua tesi di laurea l’ha dedicata all’Odissea, in particolare al rapporto tra Telemaco e Ulisse. «Il 90% dei ragazzi che seguo in comunità ha avuto problemi con il padre – rimarca – e quando manca questa figura di riferimento si è portati a cercare altri modelli non proprio positivi per colmare il vuoto».
Festival della Poesia e delle Arti: appuntamenti venerdì e sabato
Il Festival prosegue venerdì 20 ottobre sui canali social della Casa della Poesia e sabato 21 ottobre in Villa Reale con un ricco programma di ospiti e interventi a partire dalle 16.30.