Indietro non si torna. Le percezioni quotidiane, empiriche, sono avvalorate dalle prove scientifiche: l’impatto sulla vita quotidiana generato dai cambiamenti climatici in corso è sempre più visibile e consistente.
Aumentano le temperature medie e le massime estive, cresce il numero di notti tropicali, le precipitazioni vengono registrate sempre più spesso come anomale. Succede nella provincia di Monza e Brianza come in tutta Italia, in Europa come in tutto il mondo: il riscaldamento globale ha trasformato l’ambiente, ridisegnato i contorni delle stagioni, modificato le abitudini di vita delle persone. La seconda edizione del rapporto su come sia cambiato il clima in Italia negli ultimi cinquant’anni, realizzato da ilmeteo.it per il Corriere della Sera, analizza “284 milioni di dati”, raccolti tra “il primo gennaio 1975 e il 31 dicembre 2024”, si legge online a firma di Paolo Virtuani.

Fa sempre più caldo: i numeri degli ultimi 50 anni
I dati riguardano tutti i capoluoghi di provincia, Monza e Brianza compresa che, quanto all’indice “maggiore impatto da cambiamento climatico” si trova in posizione numero 17, sulle 108 complessive. Per quando siano Roma, Cremona e Latina a occupare i primi tre posti della classifica, conquistando il (triste) primato di città maggiormente sconvolte dal clima, il capoluogo della Brianza rientra comunque tra le prime venti città che, secondo le elaborazioni, hanno subito gli impatti maggiori. L’analisi dei diversi indici aiuta a mettere meglio a fuoco il quadro generale brianzolo.
Tra l’inizio del 1975 e la fine del 2024, quanto a temperatura media estiva, la variazione termica riscontrata è stata pari a +3,4 ed è passata dai 27,4 gradi del gennaio di cinquant’anni fa ai 30 dell’anno scorso (con un picco di 31,9 nel 2022). Le stime portano a prevedere per il 2030 una temperatura media estiva di 30,4 gradi. È invece pari a 4,6 la variazione termica registrata tra l’inizio (33,6) e la fine (37,2) dell’arco temporale considerato per l’indicatore “temperatura massima estiva”: sono lontani i 31,2 gradi del 1977 ma, a ben vedere, al momento, per fortuna, anche i 40,9 del 2022 e i 40,2 del 2019.
L’indice “caldo intenso” si riferisce alle giornate in cui la temperatura percepita è stata uguale o superiore ai 32 gradi: per quanto negli anni si siano registrati valori molto altalenanti, si è passati dalle 18 giornate del 1975 alle 60 del 2024: la previsione è di 50 nel 2030.


Fa sempre più caldo: le notti tropicali
In forte crescita anche il numero di notti tropicali, vale a dire il numero di notti in cui si registra una temperatura media superiore ai 20 gradi: solo 6 nel 1977 e addirittura 83 nel 2022 (ma 66 il dato 2024). Va da sé che sia aumentata quindi anche la temperatura media annuale (+2,7 di variazione termica nel periodo considerato), che da 13,7° è salita in cinque decenni a 15,7° – con un picco di 16,5 sempre nell’annus horribils 2022.
In crescita per Monza anche l’indicatore dedicato all’intensità delle precipitazioni, il che vuol dire che negli anni si è riscontrato un numero maggiore di fenomeni intensi.

Fa sempre più caldo: le graduatorie
Dal particolare di nuovo al generale, con un ultimo sguardo al posizionamento di Monza rispetto a questi indicatori a livello nazionale.
Con la sola eccezione di quello che riguarda l’anomalia delle precipitazioni, per cui il capoluogo della Brianza si trova nell’ultimo quarto della classifica (posizione 80 su 108), quanto agli altri i risultati sono ben poco incoraggianti: 34esima per notti tropicali, 29esima per le giornate di caldo intenso, 20esima per intensità delle precipitazioni e addirittura decima (a pari merito con Milano, Bergamo, Cremona, Gorizia e Alessandria) per aumento della temperatura media annuale.