Maurizio Flammini, alla vigilia del Gp di Roma di Formula E, si era tolto il sassolino dalla scarpa: Roma ha il suo Gp, il suo spettacolo, senza essersi dovuta svenare come Monza ha fatto per rinnovare con Bernie Ecclestone. Questo il condensato di un concetto, espresso con la consueta eleganza dei modi, che il promoter romano aveva evidenziato al compimento di quel suo vecchio progetto di una gara nella capitale, concretizzato dagli organizzatori attuali del campionato elettrico.
Oggi Monza vive cercando in fondo alla tasca gli spiccioli rimasti, dopo i 68 milioni in tre anni garantiti alla Fom, prima che il manager inglese passasse la mano agli americani di Liberty Media. E si interroga su un futuro che dovrà essere rinegoziato nei termini economici, come ha avuto modo di dire il numero uno di Aci, Angelo Sticchi Damiani.
«Conosco bene Sticchi e ho stima e gran rispetto per lui», spiega Jean Alesi, indimenticato 27 della Ferrari. «Ha carisma e passione. Partendo da queste due qualità, si può arrivare a trovare qualunque soluzione. Monza è la Formula 1 e non si devono mescolare i concetti. La Formula E è una bellissima categoria, ma vedere una vettura elettrica correre qui, nel Tempio della velocità, farebbe ridere. Monza ha un sapore diverso. E da ferrarista domenica mi piacerebbe che fosse una Rossa a vincere».