Il padiglione ceco è concluso, quello austriaco terminato, mentre il Bahrein è stato il primo paese a vedere finiti i lavori per il proprio spazio espositivo all’interno di Expo 2015. Senza dimenticare Cina, Ungheria ed Estonia. Minimo comune denominatore, le imprese brianzole che hanno lavorato in questi mesi nei cantieri della Fiera di Milano. Le aziende della Brianza, insomma – oltre che di qualità – si sono dimostrate in un contesto caratterizzato da gravi ritardi sinonimo di efficienza e rapidità.
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Lo ha spiegato Claudio De Maio, referente dell’associazione Brianz@Expo2015 per Camera di Commercio MB, che in poco più di un anno dalla sua nascita ha già favorito incontri tra circa 150 imprese brianzole e più di una ventina di commissari, vicecommissari e responsabili dei Padiglioni dei Paesi che parteciperanno ad Expo 2015.
«Il lavoro dell’associazione ha dato i suoi frutti – ha commentato De Maio – e dimostra che sul nostro territorio persiste un patrimonio produttivo importante di imprese, che hanno convinto le delegazioni dei paesi esteri a puntare su di loro». Dopo la fase della realizzazione delle strutture espositive, si passa adesso al secondo step, quello relativo all’accoglienza e ai servizi, per i quali risultano più che eloquenti i dati raccolti ed elaborati da Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Osservatorio turistico T.R.A.V.E.L., progetto sul turismo a cui aderiscono le Camere di commercio lombarde e Regione Lombardia, che ha coinvolto oltre 600 strutture di accoglienza rappresentative del sistema della ricettività regionale (dati fine 2014): le prenotazioni già acquisite dagli albergatori lombardi, infatti, indicano che i visitatori provengono soprattutto da Italia e dall’area Euro (68% sul totale), seguite da Russia ed Europa dell’est (12,4%), Cina (6,6%), e Giappone (4,3%).
A parte Milano, i turisti cinesi che hanno già prenotato hanno scelto Monza e Brianza (il 15,4%). Nella partita dei servizi, quindi, sono in gioco molti ristoratori della nostra zona: «Sono numerose le delegazioni – ha proseguito De Maio – che si sono fermate sul nostro territorio, dopo avere incontrato le nostre imprese: a Concorezzo sono stati i delegati di Carinzia e Innsbruck, ma abbiamo ospitato anche i rappresentanti messicani e tutti quanti, durante la loro breve permanenza, hanno voluto visitare la Villa Reale e qualcuno anche l’Autodromo. Attualmente siamo in corsa per il “fuori Expo” e questo ci fa capire quanto l’evento possa avere ricadute positive per tutto il nostro territorio e non soltanto per Milano».
L’invito di De Maio alle imprese, dunque, è quello di prestare molta attenzione alle opportunità che l’Esposizione universale può ancora offrire non soltanto in termini di indotto, ma anche in chiave export per l’immediato futuro: «Da un lato – ha sottolineato – abbiamo coltivato e dobbiamo continuare a coltivare i rapporti internazionali con questi buyers: ad esempio per metà maggio è previsto un incontro interessante su come entrare all’interno del mercato ceco, presso il padiglione della Repubblica Ceca. Ma dobbiamo guardare già anche all’orizzonte, che si chiama Dubai 2020: è un paese in cui c’è bisogno di tutto, dove i margini di sviluppo sono elevatissimi. Per questo motivo è necessario finalizzare i rapporti creati oggi al prossimo Expo».
Le prospettive, da questo punto di vista, sono incoraggianti poiché i contatti con le delegazioni estere continuano: «Se questi paesi tornano – ha concluso De Maio – significa che si sono trovati bene. E questa, per le nostre aziende, è la risposta migliore». Anche la Ksb di Concorezzo, infine, ha fornito 100 pezzi tra valvole e pompe per i padiglioni del Brasile e degli Emirati Arabi.