«Riteniamo che la manifestazione in oggetto sia stata una fiera commerciale orientata al profitto, e quindi non meritevole di sostegno finanziario pubblico di cui hanno beneficiato oltre trenta soggetti privati, sicuramente capaci di coprire l’importo. Per queste motivazioni abbiamo inviato un esposto alla Procura regionale lombarda della Corte dei Conti affinché valuti l’eventuale danno erariale causato alle casse pubbliche».
Dopo le accuse mosse alla vigilia del Milano Monza Open Air Motor Show (Mimo), che è andato in scena soprattutto a Milano ma anche all’autodromo di Monza tra giovedì 10 e domenica 13 giugno, le associazioni ambientaliste capitanate da Legambiente hanno impugnato davanti ai giudici contabili gli atti con cui le pubbliche amministrazioni coinvolte hanno sostenuto la manifestazione: «Ha ricevuto sostegno economico sia dalla Regione Lombardia, sia dal Comune di Milano, in virtù di una presunta utilità pubblica nel promuovere valori e contenuti della mobilità sostenibile – spiegano gli ambientalisti -. In particolare, la deliberazione di Regione Lombardia n. 4557 del 19/04/2021 ha stanziato € 240mila a fondo perduto per la manifestazione motoristica perchè, testualmente, “avrà come focus principale i mezzi di trasporto secondo le nuove tecnologie, la sostenibilità ambientale, le fonti di energia alternativa” e perché “apporta un contributo di rilievo sportivo”. Il Comune di Milano con la deliberazione della giunta comunale n. 528 del 14/05/2021 ha concesso invece uno sconto di € 365mila sulla tassa di occupazione del suolo (da € 437.000 a € 72.000) in quanto la manifestazione sarebbe caratterizzata dall’obiettivo, si legge, “ di incentivare una mobilità sostenibile, facendo conoscere in anteprima le novità utili ad affrontare le problematiche ambientali in città” e dalla “promozione di una mobilità eco-sostenibile che possa favorire un basso impatto ambientale”».