Emergenza sanitaria e crisi di liquidità, il prefetto: «Le imprese di Monza e Brianza non vanno lasciate sole»

Il rischio è che entrino in contatto con il “welfare mafioso di prossimità”: sostegno attivo da parte della criminalità in cambio di “future connivenze”. In prefettura previsto l’avvio di un tavolo tecnico per prevenire fenomeni di estorsione e usura.
Monza Patrizia Palmisani prefetto
Monza, il prefetto Patrizia Palmisani Fabrizio Radaelli

Con la crisi di liquidità – una delle maggiori problematiche, dal punto di vista economico, legate alla emergenza sanitaria – le piccole e medie imprese corrono il rischio di entrare in contatto con il “welfare mafioso di prossimità”, un fenomeno descritto dal Commissario Straordinario per il coordinamento delle iniziative Antiracket e Antiusura come l’offerta, da parte della criminalità, di un sostegno attivo ad imprenditori in difficoltà o in crisi di liquidità, in cambio di “future connivenze”, con la non remota possibilità di ulteriori infiltrazioni nel tessuto economico.

L’allarme è stato lanciato dalla Prefettura che sta proseguendo un’azione a tutela dell’economia legale in Provincia di Monza e della Brianza. Nei giorni scorsi il Prefetto Patrizia Palmisani ha promosso un confronto con il Procuratore della Repubblica di Monza, il Questore e i Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza sul rischio di infiltrazione criminale nel tessuto economico provinciale, a cui hanno preso parte anche rappresentanti del settore bancario (ABI e BCC), della Camera di Commercio e delle principali Associazioni di categoria dei settori dell’industria, delle costruzioni, dell’artigianato, del commercio, della cooperazione sociale e dell’agricoltura. Con l’occasione sono state ricordate le misure straordinarie messe in campo a sostegno delle attività imprenditoriali, per preservare i livelli occupazionali e la stabilità delle imprese attraverso strumenti di natura previdenziale, fiscale e finanziaria, anche con la collaborazione del sistema bancario

Il prefetto, dopo avere rammentato l’importanza degli strumenti di solidarietà nei confronti degli imprenditori vittime di estorsione e usura (attraverso le risorse del Fondo gestito dal Ministero dell’Interno), ha voluto sottolineare il ruolo centrale della prevenzione: «che si fonda non soltanto sulla sensibilizzazione degli imprenditori in merito ai pericoli connessi all’instaurazione di rapporti economici con organizzazioni criminali, ma anche – e soprattutto – sulla possibilità di reperire agevolmente, in casi di bisogno, le risorse economiche necessarie a far fronte alle difficoltà registrate. L’efficienza del sistema creditizio ufficiale, infatti, rende non soltanto sconveniente, ma anche superfluo rivolgersi ai canali dell’economia criminale».

A tal proposito nelle prossime settimane la Prefettura avvierà i lavori di un tavolo tecnico al fine di sviluppare un programma di azioni portate avanti dalle istituzioni coinvolte sul piano della prevenzione del fenomeno dell’estorsione e dell’usura, in particolare attraverso l’informazione sugli strumenti creditizi a disposizione dell’imprenditoria e la semplificazione dell’accesso.

«Le crisi economiche – ha concluso il prefetto – sono in grado di attirare gli appetiti delle organizzazioni criminali, da sempre interessate ad acquisire il controllo di realtà sane in cui reinvestire le risorse provento di attività illecite. In questo momento storico, allora, le imprese non vanno lasciate sole, ma devono essere affiancate e sostenute per preservarne la stabilità e allontanare le sirene dell’economia criminale»