Elezioni Monza, intervista esclusiva con Giorgia Meloni: “In Brianza per noi una crescita di anno in anno”

Giorgia Meloni a Monza per lanciare la volata a Fratelli d’Italia per le elezioni del 12 giugno. L'intervista.
Elezioni Giorgia Meloni a Monza lunedì 30 maggio 2022
Elezioni Giorgia Meloni a Monza lunedì 30 maggio 2022 Fabrizio Radaelli

Giorgia Meloni a Monza per lanciare la volata a Fratelli d’Italia nella tornata amministrativa del 12 giugno, che interesserà il capoluogo ma anche altri importanti centri della provincia.

In città gli altri partiti di centrodestra hanno sempre avuto numeri importanti, la Lega ha espresso addirittura figure apicali del movimento, come il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, monzese. Fratelli d’Italia, invece, oggi esprime nel capoluogo un assessore e due consiglieri comunali. È possibile che in questa tornata si verifichi, considerando i trend nazionali, un clamoroso sorpasso?

Il nostro obiettivo è innanzitutto la vittoria di un centrodestra di governo compatto e coerente, radicalmente alternativo alla sinistra: vale sui territori e vale a livello nazionale. Poi la competizione dentro la coalizione è naturale e ovviamente puntiamo a rafforzare la presenza e il ruolo di FdI dentro la futura amministrazione Allevi. Sappiamo che le elezioni amministrative sono particolari, per la forte presenza di liste civiche. Ma vogliamo essere determinanti per la vittoria al primo turno e quanto più ci avvicineremo al dato nazionale tanto più potremo dire di avere lavorato bene a Monza e nelle altre città al voto.

A proposito di Dario Allevi, il sindaco uscente, è uomo con un lungo passato in Alleanza Nazionale. Eppure oggi milita in Forza Italia. È un dispiacere?

Ma no, figuriamoci. Abbiamo una storia comune e credo semplicemente che questo per noi sia una garanzia su alcuni temi che erano nel Dna di AN e lo sono anche in quello di Fratelli d’Italia. Per il resto, ognuno fa le sue scelte in libertà. E io sono soddisfatta del lavoro che la classe dirigente di FdI sta facendo su questo territorio, dove siamo cresciuti di anno in anno.

La situazione socio-economica italiana è oggi molto complessa. In Brianza il caro energia sta colpendo duramente le piccole e medie imprese, oltre che le famiglie. Quali sono le colpe che possono essere imputate al Governo Draghi e cosa invece servirebbe?

Le piccole e medie imprese sono state abbandonate dagli ultimi governi. Durante la pandemia hanno pagato un prezzo altissimo e sono state prese in giro da ristori ridicoli o addirittura mai arrivati. Con lo scoppio della guerra la ripresa è stata azzoppata e il caro-bollette morde, sia le aziende che le famiglie. I provvedimenti presi fino ad ora dal governo Draghi sono assolutamente insufficienti, come denunciano giustamente le associazioni di categoria. Ho più volte proposto al governo di chiedere all’Europa e all’Occidente di istituire un fondo compensativo per sostenere le economie delle nazioni più colpite. E poi bisogna sbloccare tutto quello che le mancate scelte del passato hanno tenuto bloccato, condannandoci ad una dipendenza energetica che stiamo pagando carissima.

Restando all’Ucraina, alcuni osservatori hanno parlato di un possibile governo dopo le urne che metta insieme le forze più atlantiste: Fratelli d’Italia e Partito Democratico. L’impressione però è che si tratti di fantapolitica…

Si tratta di un altro modo, l’ennesimo, per far restare al governo il Pd persino se ancora una volta non dovesse vincere le elezioni. Ma voglio confermarle due cose. In primo luogo, noi stiamo senza tentennamenti nella metà campo dell’Occidente. In secondo luogo, allo stesso modo, stiamo saldamente nella metà campo del centrodestra e non ho assolutamente intenzione di allearmi col Pd. Anche perché questi anni ci hanno dimostrato che avevamo ragione: è impossibile fare cose di centrodestra governando con la sinistra.

A tal proposito. Recentemente, dopo qualche tempo, ha avuto modo di incontrare Matteo Salvini. Come sono i rapporti tra voi? La sensazione è che su alcune tematiche, in primis il conflitto in Ucraina, vi siano posizioni divergenti…

Prima ancora dell’Ucraina, non è un mistero che i rapporti si siano complicati in occasione della riconferma del Presidente Mattarella e che ci sia ancora molto da fare per ricostruire una vera compattezza del centrodestra a livello nazionale. Il fatto di essere tornati ad incontrarci è sicuramente positivo, così come il fatto che il 12 giugno saremo uniti nella stragrande maggioranza delle città al voto e l’annunciata indisponibilità a modificare la legge elettorale in senso proporzionale. Per il futuro io chiedo scelte chiare e regole chiare; chiedo un centrodestra che non faccia accordi innaturali con la sinistra e che riconfermi i suoi governatori e sindaci uscenti a prescindere dalla loro appartenenza, come abbiamo sempre fatto fino ad ora. Una regola che per quanto ci riguarda deve continuare a valere in Lombardia come in Sicilia.

E con Silvio Berlusconi?

Questi ragionamenti naturalmente valgono anche per Forza Italia. Per il resto mi dispiace che si trovi ad affrontare una nuova pagina della lunga stagione di accanimento giudiziario nei suoi confronti. Gli ho espresso la mia vicinanza.

Proprio il Cavaliere ha un legame particolare con Monza e la Brianza, non solo perché vi risiede ma anche perché è il proprietario della locale squadra di calcio. Ma anche di lei, alcuni anni fa, si disse che stava cercando casa in zona…

Intanto complimenti al Monza per la storica promozione in serie A, congratulazioni alla società e anche all’amministrazione comunale che so essersi impegnata al massimo per supportare questa crescita sportiva. Quanto a me, si certo sono molto legata alla Brianza perché il mio compagno è di Lissone e lì abitano i nonni di nostra figlia Ginevra. Ci torno sempre volentieri anche se purtroppo con i nostri ritmi non è facile farlo quanto vorremmo.

Concludiamo con una previsione: è possibile che l’esecutivo cada prima della scadenza naturale, magari dopo le amministrative? 

Non so se cadrà, l’istinto di autoconservazione è sempre molto forte. E le crisi internazionali di solito lavorano per la stabilità. Quello che è certo è che questo governo è politicamente finito, ha esaurito la sua corsa: si regge su una maggioranza divisa su tutto, non sta rispondendo a dovere all’emergenza economica, pensano soltanto a tassare o a svendere le aziende italiane, l’immigrazione è fuori controllo. Sono in ritardo persino sul Pnrr che doveva essere il fiore all’occhiello di Draghi. Gli italiani se ne stanno accorgendo. E noi stiamo costruendo l’alternativa di governo. Ci faremo trovare pronti.