Ma allora, il Besanino sarà elettrificato o no? A dar retta a quello che arriva dalle stanze di Palazzo Lombardia, c’è quantomeno molta confusione sulla questione sbandierata qualche settimana fa da Gian Mario Fragomeli, deputato del Pd, che aveva annunciato come la sua richiesta «un giorno sì e l’altro pure» di finanziare « i 78 milioni necessari all’opera di elettrificazione della Como-Lecco e, contestualmente, il tanto atteso avvio della progettazione per la riqualificazione della Milano-Lecco» fosse stata accolta dal governo Draghi e addirittura inserita nel Pnrr, Piano nazionale di ripresa e di resilienza.
«Credo che sul Besanino sia stata fatta volutamente parecchia confusione e gettato del fumo negli occhi ai cittadini da parte del Pd – commenta Alessandro Corbetta, consigliere regionale della Lega e besanese doc -. Le dichiarazioni di Fragomeli, rilasciate in pompa magna nei giorni scorsi alla stampa, giocano molto con le parole e diversi cittadini hanno inteso che siamo di fronte all’imminente elettrificazione del Besanino. Così però non sembra essere, in quanto i fondi stanziati dal governo sarebbero interamente destinati all’elettrificazione della linea Como-Lecco e non della Monza-Molteno-Lecco. Siamo quindi di fronte solo ad un probabile finanziamento per la progettazione, e sottolineo progettazione, dell’elettrificazione del Besanino. Chiediamo maggiore chiarezza a Fragomeli e al Partito Democratico altrimenti saremmo costretti a pensare di essere davanti a un mero esercizio di propaganda, volto a illudere pendolari e cittadini di essere vicini al traguardo della elettrificazione della linea, quando invece il traguardo non si scorge nemmeno in lontananza».
«Ritengo inoltre che si debba aprire un dibattito sulla necessità di elettrificare la linea stessa – prosegue Corbetta -. Il Besanino ha sì bisogno di investimenti ma per il raddoppio degli scambi, per il superamento dei passaggi a livello, per fare in modo che in tutta la tratta il convoglio possa sfruttare la sua velocità, mentre ora è spesso costretto a rallentare anche al di sotto dei 30 km/h. Sono necessari i sottopassi nelle stazioni per permettere l’entrata in contemporanea dei treni e serve migliorare l’accessibilità per gli utenti disabili. Servono opere per diminuire i tempi di percorrenza verso Monza e viceversa. Domandiamoci quindi quanto sia necessario un intervento di elettrificazione che potrebbe vedere luce solo tra diversi anni e che fermerebbe la linea per almeno diversi mesi, in un momento in cui la Lombardia sta investendo in treni a idrogeno e in treni a batteria che potrebbero correre tranquillamente sulla linea Besanino».