Disposti attorno a una foto d’epoca a grandezza naturale di re Umberto I per commemorare i 125 anni dalla sua scomparsa: così domenica scorsa con qualche giorno di anticipo rispetto a quel 29 luglio che ha cambiato il corso della storia – di Monza e dell’Italia intera.

È il giorno in cui fu ucciso il re: il 29 luglio apertura straordinaria della cappella espiatoria
Il 29 luglio, martedì, l’appuntamento è di nuovo nella cappella espiatoria, costruita nel punto esatto in cui l’anarchico Gaetano Bresci, sparando tre (forse quattro, secondo alcune ricostruzioni storiche) colpi di rivoltella uccise non il re ma “un’idea”: i fatti di quella sera saranno ricordati con “La croce d’oro e di fuoco”, un’apertura straordinaria serale, dalle 18 alle 22, che prevede “visite guidate gratuite e approfondimenti sui lavori di restauro in corso” – lavori che, come ha precisato nelle scorse settimane la direzione nazionale Musei regionali Lombardia, “hanno lo scopo di mettere ancora più in sicurezza i percorsi museali”, favorendo “la conservazione degli ambienti interni decorati a mosaico” e aumentando “l’accessibilità e la fruibilità al pubblico”.
Per l’occasione, come il 29 luglio di tutti gli anni dall’inaugurazione del monumento funebre nel 1910, saranno accese le grandi croci in alabastro incastonate nel corpo centrale della cappella fatta costruire da Vittorio Emanuele III, erede e successore di Umberto I al trono d’Italia.


È il giorno in cui fu ucciso il re: la commemorazione delle delegazioni d’Italia
Nella mattinata di domenica 20 luglio intanto rappresentanti di diverse delegazioni d’Italia dell’Istituto nazionale per la guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon si sono dati appuntamento nei giardini della cappella espiatoria di via Matteo da Campione per ricordare «il secondo sovrano dell’Italia unita, per ventidue anni capo di stato del nostro Paese»: ai saluti istituzionali – hanno preso parola, tra gli altri, il presidente dell’Istituto, il capitano di vascello Ugo d’Atri, e, in rappresentanza della Provincia di Monza e Brianza, il consigliere Massimiliano Longo – e alla lettura del messaggio di saluto a nome del presidente onorario dell’Istituto, Emanuele Filiberto di Savoia, ha fatto seguito la deposizione, all’interno della cappella, di una corona d’alloro.
Dopo le foto di rito le guardie d’onore – gonfaloni testimoniavano la provenienza, tra gli altri, di delegazioni da Torino e Cuneo, Alessandria e Biella, Como, Varese, Bologna e Napoli – in corteo, accompagnati da una rappresentanza di infermiere volontarie della Croce rossa di Monza e da alcuni simpatizzanti, hanno sfilato per il centro fino a raggiungere il duomo dove, alla presenza, degli alabardieri, è stata celebrata una messa in suffragio “di sua maestà”.