Due scuole in lutto a Monza. La scuola media Ardigò ha salutato la professoressa d’italiano Daniela Vizzini, mentre l’istituto Mosè Bianchi piange per la scomparsa di Maria Amato, docente di filosofia.
Lunedì nella parrocchia di Cristo Re sono state celebrate le esequie di Daniela Vizzini, che aveva 42 anni e non è riuscita a vincere una rapida malattia: è stata salutata da alunni, amici, colleghi. Presente anche la squadra della Gerardiana in cui gioca il figlio.
La professoressa Amato, di 56 anni, era di San Biagio. Chiese piene per le due docenti che hanno lasciato un segno indelebile nei cuori dei loro alunni e di tutte le persone che hanno incontrato lungo il loro cammino.
La scuola Ardigò intitolerà la biblioteca alla professoressa, che aveva insegnato anche al liceo Porta e all’Hensemberger. L’istituto Mosè Bianchi sta pensando all’intitolazione di un’aula.
«Era il perno attorno cui ruotavano tutte le persone che le volevano bene – ha detto dal pulpito il sacerdote, durante l’omelia in ricordo di Daniela Vizzini – Aveva un carattere timido e riservato, era molto brava ad ascoltare, ha affrontato grandi difficoltà e dimostrato grande forza nella vita e nella malattia persino il medico le ha detto “lei ha un cuore buono e forte”. Amava Caltanisetta, sua città d’origine, le sue tradizioni. Fare l’insegnante non è stata una scelta, ma una vocazione che ha avuto sin da bambina. Sempre pronta alle sfide, proprio a novembre aveva conseguito la seconda laurea in lettere, per i suoi ragazzi. Una donna buona, sempre presente per tutti. Aveva una grande forza d’animo».
A testimonianza di quest’affetto i suoi alunni dell’Ardigò hanno portato fiori, scritto dei messaggi e li hanno liberati in cielo con dei palloncini, le colleghe la ricordano così: «Lavorava in sordina, costruiva ponti, sembrava fragile ma con la determinazione di un guerriero. Ci disse della malattia con lucidità, ha trasmesso valori onesti, ci ha dato una bella lezione di vita: grazie». Alcuni alunni le hanno scritto “Buon viaggio cara prof, è stata un esempio per tutti noi”.
Tanta commozione anche a San Biagio: Maria Amato non era solo la prof di filosofia, era una colonna del progetto We debate, una delle prime che hanno sostenuto il progetto Cambridge, come la ricorda il dirigente Guido Garlati: «È una perdita enorme per tutti noi. Era una persona unica, una docente preparatissima, oltre a filosofia insegnava anche diritto ed economia e sapeva due lingue. Sempre aggiornata, umile ma che ha intrecciato rapporti splendidi con i suoi studenti che, per primi sentiranno la sua mancanza».
A febbraio le è stato diagnosticato un male incurabile, all’inizio non voleva che i suoi studenti lo sapessero, poi ha voluto dirlo mantenendo sempre la comunicazione con loro, interagendo anche quando non stava bene.
«Lascerà un grande vuoto – continua il dirigente della scuola superiore – Tra i colleghi della rete del Debate, e in tutta la scuola, soprattutto tra i ragazzi di quinta che doveva accompagnare alla maturità. Ora vedremo cosa fare per ricordarla, di sicuro le dedicheremo un’aula, poi mi piacerebbe organizzare un Debate in suo onore»