Case per nove persone con disabilità per una vita in autonomia. È il progetto che sta sorgendo a Desio negli spazi di Corte Olmetto in due appartamenti messi a disposizione dal Comune e riqualificati grazie ai fondi del Pnrr.
Le persone a oggi individuate provengono da diversi comuni dell’Ambito di Desio e hanno un’età compresa tra i 22 e i 49 anni.
Desio: in Corte Olmetto due case per persone con disabilità, come sostenere l’iniziativa
La campagna di raccolta fondi avviata dall’azienda speciale Consorzio Desio Brianza – Co.De.Bri. e dalla Rete TikiTaka, con il supporto della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, punta all’acquisto di utensili, biancheria e oggetti per la casa. È possibile sostenere l’iniziativa con una donazione online oppure con un bonifico intestato a Fondazione della Comunità di Monza e Brianza onlus, iban: IT03 Q05034 20408 000000029299 e causale “Un sogno in via Olmetto”.
Desio: in Corte Olmetto due case per persone con disabilità, tecnologie domotiche e sostegno educativo a domicilio
Il primo appartamento potrà ospitare fino a sei persone, il secondo tre e ogni abitazione sarà personalizzata e dotata di strumenti e tecnologie domotiche, con possibilità di interazione a distanza in base alle necessità di ciascun abitante, per il quale si prospetta anche un percorso di inclusione socio-lavorativa.
Prevista anche l’attivazione di sostegni educativi a domicilio, con la sperimentazione di modalità di assistenza e di accompagnamento a distanza, e di percorsi formativi finalizzati allo sviluppo delle competenze digitali, utili alla vita quotidiana, alla ricerca attiva del lavoro e se richiesto, al lavoro a distanza.
Desio: in Corte Olmetto due case per persone con disabilità, «obiettivo far crescere esperienze simili»
«Questa progettualità non si esaurirà con i nove beneficiari che verranno inseriti negli appartamenti: l’obiettivo, infatti, è anche quello di far crescere sul territorio dell’Ambito di Desio il maggior numero di esperienze simili, che possano consentire anche ad altre persone con disabilità di vivere la quotidianità nel tessuto cittadino, dando il proprio contributo nella cura delle relazioni di buon vicinato e nella collaborazione alla vita attiva dei quartieri, fino a diventare per tutti uno stimolo nella costruzione di rapporti orientati all’interesse comune», spiegano i promotori dell’iniziativa.