Il muro della ex fontana di piazza Santa Maria, in pieno centro a Desio, è diventato un’opera d’arte. Si intitola “Trame”, è un omaggio alla donna e alla storia dell’industria tessile della città ed è stata realizzata dall’artista desiana Daniela Benedini, che dopo aver lavorato in diversi Paesi del mondo, è riuscita a lasciare un segno importante anche nella sua Desio.
L’inaugurazione, sabato pomeriggio, è stata un momento di festa, un segno di rinascita dopo i mesi più difficili della pandemia. Arte, danza, parole, poesia, storia hanno accompagnato il taglio del nastro fatto dall’artista insieme al sindaco Roberto Corti, alla vicesindaca Jennifer Moro e all’assessore agli eventi Giorgio Gerosa. « Abbiamo voluto dare un’anima a questo luogo, pensando alla storia di Desio che è una storia industriale legata al tessile, un ambito dove le donne erano un elemento fondamentale» ha detto il sindaco Roberto Corti. «E’ un’opera lungamente attesa, voluta e ricercata – ha aggiunto l’assessore Gerosa – Un simbolo per Desio. Un monumento profondamente radicato nella memoria desiana».
L’opera è realizzata con la tecnica originale del “trompe l’oeil” (inganno dell’occhio), su pannelli in acrilico raffiguranti i contorni di un volto femminile, montati su una struttura di acciaio inox. «Ha 4 dimensioni, anche quella del tempo perchè ci ricollega al nostro passato» ha detto il professor Massimo Brioschi, storico locale, ricordando che a metà 800 ben 2500 donne su una popolazione di 6500 abitanti lavorava nelle aziende tessili desiane, oltre a 500 minorenni.
«Rappresenta il volto di una lavoratrice, il volto di tutte le donne che lavorano instancabilmente con impegno, tutti i giorni, per creare qualcosa di bello e buono per sè stesse e gli altri – ha spiegato emozionata Daniela Benedini – L’opera è fatta da tanti punti apparentemente uguali come possono sembrarci i giorni della nostra vita. Da vicino non si capisce, ma appena ci si allontana, si riesce a vedere il disegno. Ho cercato anche un legame tra noi e il volto di una lavoratrice di una volta. Ci unisce tutto il “sentire” che ho rappresentato nel retro. Fate vostri questi segni, fate in modo che parlino anche a voi». Presente anche Fernanda, ex lavoratrice dell’ex azienda tessile Gavazzi. Il taglio del nastro è stato accompagnato dalla danza di Cristina Bucci. La chiusura dell’evento è stata affidata ad una poesia di Fabiana Scamardella.