Desio: i carabinieri sequestrano un centro massaggi a luci rosse

Una donna cinese di 37 anni costretta dal marito a prestazioni sessuali, tutto è partito da una aggressione a un cliente

Sequestro preventivo di un centro massaggi a luci rosse di Desio di proprietà di un cittadino 43enne di origini cinesi da parte dei Carabinieri della locale stazione della Compagnia desiana, al termine di un’indagine avviata d’iniziativa e successivamente condotta dalla Procura della Repubblica di Monza.

Desio, centro massaggi a luci rosse: tutto è partito da una aggressione

Tutto è partito da una aggressione avvenuta a ottobre del 2022 in centro città nei confronti di un 22enne, originario del Kenya, residente nella bergamasca: il ragazzo, rimasto ferito, aveva riferito ai militari di avere contattato una donna, tramite un sito di incontri, per consumare un rapporto sessuale, con pagamento anticipato, e l’aveva raggiunta – come concordato – nel centro massaggi. Ma la prestazione non sarebbe poi avvenuta e il 22enne, alla richiesta di avere indietro il denaro, sarebbe stato aggredito dalla donna e poi dal marito, intervenuto con una mannaia.

Desio, il 22enne ferito e la coppia di presunti aggressori

Personale del 118 aveva soccorso il ferito portato al locale ospedale, prognosi di 20 giorni, per “aggressione da parte di persona, varie ferite e trauma cranico”. I militari sono risaliti alla coppia di origini cinesi e al loro centro massaggi dove hanno trovato “vario materiale riconducibile all’attività di prostituzione, rendiconti e documentazione probante, il bastone e la mannaia utilizzati dagli indagati” arrestati per lesioni personali aggravate in concorso e denunciati per violazioni in materia di immigrazione.

Desio, nel centro prestazioni a luci rosse a 20 euro

Da accertamenti successivi condotti dall’Arma è emerso che la donna, 37enne, sarebbe stata costretta da anni a vendersi tutti i giorni, fino a notte fonda, a uomini prevalentemente di età avanzata dietro pagamento di una somma variabile dai 20 ai 50 euro. Tutti i proventi sia dei massaggi che dei trattamenti extra, sarebbero stati incassati esclusivamente dal titolare del centro, consorte della donna, che aveva reclutato la donna connazionale per svolgere l’attività di prostituzione sotto la copertura di prestazioni legate al benessere, all’interno del finto centro massaggi, divenuto una vera e propria casa d’appuntamento. Gravi indizi che hanno portato il Gip ad emettere un decreto, per il reato di “sfruttamento della prostituzione” con il sequestro e la conseguente chiusura del locale. La coppia cinese è stata segnalata al Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri per ulteriori accertamenti connessi a presunte irregolarità lavorative.