Palio degli zoccoli a Desio, edizione numero 30: si disputerà domenica 10 giugno. Decisa nei gironi scorsi la griglia di partenza per i due giri intorno alla Basilica che quest’anno saranno compiuti, come il primo anno, in senso antiorario: Bassa in pole position, poi San Pietro al Dosso, Dugana, Busasca, San Giovanni, San Giorgio, Prati, Foppa, SS Pietro e Paolo, San Carlo e Piazza.
La Foppa è la regina con nove vittorie, seguita da San Pietro al Dosso (7) e Bassa (6).
Domenica 10 giugno (presente in piazza Conciliazione la redazione mobile de il Cittadino, che pubblicherà uno speciale sull’evento): dalle 10 alle 20, La Fiera della creatività in corso Garibaldi e via Tripoli. Ore 18: da Villa Tittoni partenza del corteo storico e sfilata lungo le vie Lampugnani, San Pietro, Gramsci, Corso Italia, Matteotti, Trezzi, Verdi, Bengasi, Garibaldi, Piazza Conciliazione.
La sfilata sarà preceduta dal Corpo Musicale Pio XI Città di Desio e dagli Sbandieratori.
A seguire, in piazza Conciliazione, Lettura del proclama del Palio prima della partenza dell’edizione numero 30, con i corridori che, calzando zoccoli di legno con i piedi nudi, percorreranno i due giri intorno alla basilica.
Sabato 16 giugno: alle 21, festa di ringraziamento presso la Contrada vincitrice.
Il Palio degli zoccoli è uno degli eventi più importanti dell’anno in città: le vie si colorano con le insegne delle undici contrade, i contradaioli indossano i caratteristici zoccoli per sfidarsi in una staffetta intorno alla basilica. La rievocazione della battaglia di Desio del 1277 che vide l’inizio della signoria dei Visconti nel ducato di Milano e la fine dell’odiato divieto di indossare gli zoccoli.
Si narra infatti che i Torriani, fino ad allora padroni del territorio, avevano promulgato un editto in cui vietavano ai desiani di indossare qualsiasi tipo di calzatura. I boschi che a quei tempi sorgevano a Desio erano una ricca ed esclusiva riserva di caccia dei Torriani e il rumore degli zoccoli avrebbe fatto allontanare le ambite prede. “I villani coi loro zoccoli fanno più rumore degli Unni” dicevano i Torriani e, a parte gli anziani che potevano fasciarsi i piedi con delle bende, per tutti gli altri era vietato andare a caccia e soprattutto indossare calzature con suola di legno, pena pesanti multe e nel caso di recidiva fustigazione per le donne e “cinque tratti di corda” per gli uomini. La fine dell’odiato potere dei Torriani fu salutato dai desiani con un rumoroso ciabattare di zoccoli. Ottone Visconti, dal canto suo, dichiarò festività il 21 gennaio con l’ordine di fare celebrare delle messe a Milano.