Costose suv o berline spogliate fino a ridurle a carcasse e rivendere portiere, fanali, ruote, navigatori sul mercato nero dei pezzi di ricambio; furti su commissione di auto per taroccarle fino a renderle irriconoscibili; auto sottratte ai proprietari e rivendute in Italia e all’estero come usate: il pm della procura di Monza Michele Trianni ha chiesto pene fino a cinque anni per una ventina di imputati al processo per il presunto traffico di vetture che è già costato la condanna a 7 anni di reclusione con il rito abbreviato a Ignazio Marrone, titolare di un’autodemolizioni di Desio già condannato anche perché ritenuto affiliato al Locale di ‘ndrangheta di Desio, per cui avrebbe recuperato ‘crediti’ e finanziato le famiglie dei boss finiti in carcere per l’inchiesta Infinito.
Desio, auto cannibalizzate: tra gli imputati anche alcuni automobilisti
Le accuse sono pesanti: associazione per delinquere, furto, riciclaggio, falso, simulazione di reato e truffa. Nel processo abbreviato sono scattate le prime condanne. Sul banco degli imputati anche alcuni proprietari di auto ‘insospettabili imprenditori, impiegati e casalinghe incensurati accusati di avere raggirato le società di assicurazioni, simulando il furto delle loro auto. Hanno risarcito il danno pari all’indennizzo indebitamente percepito perché la loro vettura non era stata rubata, come invece denunciato e hanno chiesto la messa in prova per estinguere il reato di simulazione di reato. Vasto il sistema di riciclaggio di auto o pezzi di vetture ideato da Marrone e attuato nei locali della sua attività di autodemolizioni.