Desio, appalti e ’ndrangheta Tre richieste di patteggiamento

Tre richieste di patteggiamento in vista nell’inchiesta Golden Snow relativa a un presunto giro di gare d’appalto truccate, all’ombra della ’ndrangheta, nel Comune di Desio. Riguarderebbero il responsabile dell’ufficio appalti del comune Roberto Santambrogio, e gli imprenditori Stefano Parravicini, di Seregno, e Pietro Corapi.
I carabinieri nel Comune di Desio lo scorso maggio
I carabinieri nel Comune di Desio lo scorso maggio

Tre richieste di patteggiamento in vista nell’inchiesta Golden Snow relativa a un presunto giro di gare d’appalto truccate nel Comune di Desio. Riguarderebbero il responsabile dell’ufficio appalti del comune Roberto Santambrogio, e gli imprenditori Stefano Parravicini, di Seregno, e Pietro Corapi. Maurizio Manzotti, l’altro funzionario comunale coinvolto, responsabile tecnico dell’ufficio lavori pubblici, ha invece lasciato il carcere per essere trasferito agli arresti domiciliari. Secondo l’accusa gli appalti pubblici grazie alla compiacenza di funzionari pubblici a disposizione dei privati, andavano a finire sempre nelle mani dei soliti imprenditori. Con l’ombra della ‘ndrangheta di Desio, in particolare di Pio Candeloro, condannato a 20 anni in primo grado nell’inchiesta Infinito, una figura per gli inquirenti “molto vicina” ad alcuni degli indagati. L’appalto per lo sgombero della neve, per esempio, era stato aggiudicato all’impresa di Parravicini, amico appunto di Candeloro Pio. Della segnaletica stradale, invece, si occupava Rosario Britti, nipote di Domenico Pio, condannato a 16 anni, sempre per associazione mafiosa.