C’è anche la firma del procuratore della Repubblica di Monza Corrado Carnevali al protocollo d’Intesa siglato venerdì per tentare di dare un nome ai morti sconosciuti. Un numero impressionante: sono 102 quelli censiti a fine 2014 solo in Lombardia (1.300 in tutta Italia). 48 dei defunti “senza identità” sono stati trovati nella sola provincia di Milano, 14 in quella di Pavia. In Brianza l’ultimo caso è quello di un ventenne trovato a settembre dell’anno scorso in una zona boschiva di Lesmo (leggi qui).
L’intesa ha l’obiettivo di creare una scambio di informazioni attraverso un apposito gruppo di lavoro per confrontare i dati delle persone scomparse con quelli dei cadaveri senza identità giacenti in celle frigorifere dei dipartimenti di medicina legale e nei cimiteri.
Il protocollo è stato firmato nella Prefettura di Milano alla presenza del Sottosegretario di Stato all’Interno Domenico Manzione. A siglarlo, il commissario straordinario del governo per le persone scomparse, il prefetto Vittorio Piscitelli, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, il procuratore generale presso la Corte d’appello di Milano, i procuratori della Repubblica di Milano, Lodi, Monza, Busto Arsizio e Pavia, il rettore dell’università degli studi di Milano, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e il presidente dell Anci Lombardia. il sindaco di Monza Roberto Scanagatti.
L’accordo, si legge: «ha lo scopo di favorire l’identificazione dei corpi e resti umani senza identità, compresi quelli per i quali non è ravvisata, nell’immediato, una ipotesi di reato».