Al concerto dei Rolling Stones questa estate, il parco di Monza aveva risposto «no grazie» e così le ”pietre rotolanti”, gruppo mito del Rock di sempre, si sono esibite al Circo Massimo di Roma. Concerto non privo di polemiche: soli 7 mila euro di affitto per un concerto milionario in un luogo unico al mondo. Il Consorzio del parco e Villa reale però non preclude l’apertura ad altri gruppi e una delibera del Consiglio di gestione la dice lunga sulla volontà di realizzare nel parco, sull’area della “Gerascia”, da uno a tre concerti tra maggio e settembre di quest’anno.
C’è già il nome per la rassegna che potrebbe diventare un appuntamento fisso: “Parco Rock festival”. C’è anche la società organizzatrice: la stessa Vivo srl del gruppo Warner che aveva avanzato la prima richiesta nel 2012 e si è fatta di nuovo avanti quest’anno. Mancano invece i nomi dei gruppi interessati a Monza. Anzi il direttore del Consorzio, Lorenzo Lamperti mette le mani avanti: «C’erano delle possibilità aperte che sono sfumate nei giorni scorsi. Temo che anche quest’anno siamo in ritardo- dice- i grandi gruppi hanno già stabilito le date dei tour e, a meno di qualche iniziativa presa in ricorsa, magari in vista di Expo, penso che non riusciremo quest’anno a portare avanti l’iniziativa».
Non è difficile capire chi ha già scelto altri lidi per esibirsi: il concerto degli U2 è fissato al Pala Alpitour di Torino ed è andato sold out in 15 minuti, gli Spandau Ballet hanno già stabilito le date del loro tour italiano, così come Sting, i Kiss o Santana che hanno scelto l’Arena di Verona. Però sono moltissimi i gruppi e gli artisti rappresentati in Italia dalla Vivo. Tra loro ci sono i Muse, i Simple Minds, il rapper belga Stromae, i Subsonica. Se non verranno quest’anno potrebbero esibirsi nel parco nel 2016. La delibera infatti dà mandato al Consorzio di portare avanti la trattativa con la società organizzatrice, «specializzata in concerti in aree ad alta capacità ricettiva, luoghi di rilevante interesse turistico, ambientale e culturale». In base all’accordo la società si impegna a riconoscere al Consorzio un euro per spettatore pagante (il biglietto è venduto in media a 60 euro oltre diritti di prevendita).
«Non è poco-quantifica Lamperti- visto che parliamo di concerti con anche 100 mila spettatori. Si tratta di incassare 100 mila euro da destinare al parco, mentre tutte le spese di sicurezza, pulizia allestimento e disallestimento sarebbero a carico dell’organizzazione».