Dai sistemi di scarico delle F1 nasce un’opera d’arte: a Monza svelati i trofei del Gran Premio

Realizzati per Pirelli dall'artista milanese Ruth Beraha, sono stati ottenuti deformando e riscolpendo i sistemi di scarico delle monoposto
Ruth Beraha con la sua opera

Svelati i trofei che verranno alzati domenica 3 settembre sul podio del Gran Premio d’Italia,a Monza: forme serpentine ottenute deformando e riscolpendo i sistemi di scarico delle monoposto. L’artista milanese Ruth Beraha racconta i segreti dietro al design unico di questi trofei: “L’idea di utilizzare le forme dei sistemi di scarico è nata facendo ricerche sul mondo della Formula 1. Volevo creare un trofeo che fosse per il pilota, perché sarebbe stata la persona ultima a riceverlo ed alzarlo – ci spiega Beraha- sia per il pilota che comunque per il team, la tecnologia, ed in particolare la meccanica, sono il perno fondamentale per vincere una gara. Sono stata subito affascinata dal motore ed in particolare dalle forme del sistema di scarico che, a livello estetico, nel mio immaginario ricordano molto una forma organica: quella di un serpente”.

I trofei del Gp di Monza opere d’arte realizzate da Ruth Beraha

Reduce da un percorso di studi classici in storia dell’arte che hanno catapultato Ruth Beraha nel mondo della scultura, l’artista ha conosciuto Pirelli, title sponsor del Gran Premio d’Italia, esponendo in una collettiva presso L’Hangar Bicocca nel 2018. “Da allora sono rimasta in contatto con Pirelli – continua l’artista milanese – seguo molto il lavoro dell’Hangar e loro seguono il mio. Questo è il terzo anno che Pirelli commissiona la realizzazione del trofeo ad un artista e, lavorando molto con le sculture e facendo spesso riferimenti al mondo dello sport nei miei lavori, a dicembre 2022 sono stata contattata per iniziare a pensare a questo progetto”.

L’artista: “Prima volta che vedo una gara da vivo, a chi vorrei andasse il trofeo? Non mi sbilancio”

Sono già tre Gran Premi che Pirelli commissionare la realizzazione dei trofei, che verranno alzati sul podio della domenica, ad artisti del proprio vivaio: il primo fu il Gran Premio dell’Emilia Romagna 2021, poi Monza 2022. “Le forme organiche rappresentate nel trofeo sono una metafora a doppia valenza – spiega l’autrice del progetto – il serpente viene domato nel momento in cui il pilota lo regge, ma è organico e vivo, pronto a ribaltare la situazione. Questo per me esprime la natura effimera della vittoria”.

Ruth Beraha prima di quest’anno non aveva mai seguito in modo approfondito la Formula 1, ma da appassionata di sport come metafora della vita e degli esseri umani si è gettata a capo fitto nell’avventura propostale. “E’ la prima volta che vedo una gara dal vivo ed è una figata. Però sono italiana e scaramantica, non mi sbilancio dicendo chi vorrei che tenesse in mano il trofeo che ho disegnato”.