Da Monza a Chicago da Colin Farrell: uniti per i figli contro la sindrome di Angelman

La monzese Sirtori e l’attore hollywoodiano all’annuale convegno di Fast - Foundation for Angelman Syndrome Therapeutics. Lo scopo prioritario è sostenere la ricerca scientifica che, grazie agli studi di Roche, sta facendo importanti passi in avanti nell’individuazione di quella terapia per la malattia generata da un disordine neurogenetico. Alla onlus anche il sostegno dei Rotary monzesi.
Benedetta Sirtori (a sinistra) e Colin Farrell
Benedetta Sirtori (a sinistra) e Colin Farrell

Da Monza a Chicago per sostenere la ricerca scientifica sulla sindrome di Angelman: anche quest’anno Benedetta Sirtori ha attraversato l’Atlantico per partecipare al convegno annuale di Fast – Foundation for Angelman Syndrome Therapeutics. Tra i testimonial impegnati nell’attività di fundraising anche Colin Farrell: il figlio maggiore dell’attore hollywoodiano, infatti, è affetto dalla sindrome generata da un disordine neurogenetico che causa – tra gli altri – ritardi intellettivi e nello sviluppo, convulsioni e difficoltà di movimento. L’edizione 2018 del “Fast Global Summit&Gala” è stata organizzata il 7 e l’8 dicembre: Sirtori, assieme al fratello Nicola e all’amica Barbara Magno, ha partecipato in rappresentanza della onlus “Il Sorriso di Angelman”, fondata nell’ottobre del 2017 (come evoluzione di “Il Sorriso di Gabriele”) e presieduta da Augusto Maggi.

La monzese “doc”, nella vita dottore commercialista, della onlus è tesoriera: a uno dei suoi due figli, il minore, è stata diagnosticata la sindrome. «A Monza, a oggi – ha spiegato – ci sono solo tre bambini Angelman. Circa un centinaio quelli presenti in Lombardia. Oltre duecento, invece, le persone che ormai gravitano attorno alla nostra onlus. L’incidenza è di uno ogni quindicimila nati circa – ha proseguito – la sindrome è stata descritta per la prima volta dal pediatra britannico Harry Angelman nel 1965». Obiettivo della onlus quello di fare ordine all’interno del caos informativo che regna sulla sindrome: tra i propositi messi a statuto veicolare e promuovere le giuste informazioni, aiutare le famiglie a individuare medici esperti e strutture specializzate, proporre una panoramica sulle cure e sugli interventi riabilitativi, oltre che offrire una guida sull’inclusione scolastica e sulla progettazione del “dopo di noi”. Scopo prioritario, ovviamente, quello di sostenere la ricerca scientifica che, come è stato annunciato anche a Chicago, grazie agli studi di Roche, sta facendo importanti passi in avanti nell’individuazione di quella terapia genica in grado di riattivare il gene paterno che nei bimbi Angelman è silente – come ha chiarito il dottor Arthur Beaudet, pioniere nello studio della malattia.

Tra i sintomi della sindrome anche un’alterazione del sonno ed è proprio su questo che la onlus ha indirizzato i suoi sforzi per contribuire alla ricerca. Grazie infatti al contributo dei club Rotary Monza Est e Rotary Monza Centro e Rotary Monza Ovest è in fase di completamento uno studio sui biomarcatori della sindrome di Angelman in relazione al sonno. «Tra gli obiettivi che intendiamo perseguire per l’anno nuovo – ha anticipato Sirtori – anche il finanziamento di una borsa di studio per un ricercatore italiano all’interno del team di ricerca guidato dalla neuroscienziata Cristina Alberini, di stanza a New York, proprio per concludere questo studio».