Covid, decreto legge Draghi: Italia arancione o rossa fino al 30 aprile, possibili deroghe, misure per scuole e operatori sanitari

Approvato il decreto legge di Mario Draghi: non sono previste zone gialle fino al 30 aprile.
Presidente del Consiglio Mario Draghi - governo.it
Presidente del Consiglio Mario Draghi – governo.it

Non ci sarà la zona gialla: fino al 30 aprile l’Italia sarà arancione o rossa. Lo prevede il decreto legge per il contenimento dell’emergenza coronavirus approvato mercoledì dal consiglio dei ministri su proposta del presidente Mario Draghi e in vigore da dopo Pasqua (7 aprile). Le misure restrittive ricalcano quelle attualmente in vigore per quel che riguarda bar e ristoranti, piscine e palestre, cinema e teatri. È già previsto che tutto il Paese sia in zona rossa il 3,4 e 5 aprile.

Il decreto legge prevede però la possibilità di deroghe in caso di dati particolarmente buoni su contagi e i vaccini. Una deroga per zona gialla permetterebbe la riapertura di bar e ristoranti a pranzo con servizio al banco o al tavolo.

Ma nel caso contrario anche l’estensione delle misure previste per la zona rossa in caso di particolare incidenza di contagi (superiori a 250 casi ogni 100mila abitanti e nelle aree con circolazione delle varianti) sia con ordinanza del Ministro della salute che con provvedimento dei Presidenti delle Regioni.

In zona rossa non possibili visite a parenti e amici, nella zona arancione c’è la possibilità di uno spostamento giornaliero verso una sola abitazione privata abitata all’interno del comune.

Confermata come nelle dichiarazioni dei giorni scorsi l’apertura delle scuole fino alla prima media, anche in zona rossa.
Per i successivi gradi di istruzione è confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca in zona arancione mentre in zona rossa le relative attività si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

Novità: l’obbligo di vaccinarsi per il personale medico e sanitario, farmacisti compresi.