È iniziata nella mattina di lunedì 7 marzo un importante la collaborazione all’insegna della solidarietà fra comune di Meda, l’istituto Auxologioco e le realtà associative locali, gli enti solidali e le parrocchie per fornire un aiuto concreto ai cittadini ucraini che a causa della guerra in corso sono stati costretti a lasciare il loro Paese.
Per richieste di informazioni o aiuto, per segnalare la propria disponibilità a ospitare una famiglia in difficoltà, per mettere a disposizione un alloggio per l’accoglienza o per dare supporto nell’attività di traduzione, è possibile contattare il comune di Meda telefonando al numero verde 800 167155,da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 13, oppure scrivendo all’indirizzo di posta elettronica dedicato ucraina@comune.meda.mb.it.
Da lunedì 7 marzo, Auxologico collabora con l’amministrazione comunale medese per effettuare tempestivamente tamponi anti Covid per i cittadini ucraini in fuga dalla guerra che troveranno ospitalità nel territorio medese. Il comune di Meda indirizza i cittadini ucraini nella sede locale dell’Auxologico.
“È questa una nuova importante iniziativa della città per dare una mano a chi sta soffrendo a causa della guerra – ha sottolineato il sindaco Luca Santambrogio – sono orgoglioso della risposta che la mia città sta offrendo. Tutta la nostra comunità: associazioni, enti, istituti, semplici cittadini,- si sta adoperando per affiancare l’amministrazione con gesti concreti ispirati da un grande spirito di solidarietà e da una grande collaborazione fra soggetti pubblici e privati”.
“Auxologico è vicino alla popolazione ucraina – ha detto Mario Colombo, direttore generale di Auxologico – e mette a disposizione le proprie competenze sanitarie oltre che per la generosa iniziativa del comune di Meda anche per le necessità di ricovero che dovessero essere segnalate dalle regioni. La nostra struttura sanitaria in Romania, Cardiorec, è anch’essa già in funzione con le autorità locali nell’offrire assistenza sanitaria al centro di accoglienza che è stato allestito per i rifugiati ucraini”.