Più di cento ricoveri in una settimana, +10 in terapia intensiva, picco del numero dei nuovi casi positivi. L’aggiornamento che il sindaco Dario Allevi ha fornito martedì in tarda serata sull’emergenza coronavirus conferma una situazione in rapido mutamento anche a Monza e provincia, dove l’indice tra numero di contagi e popolazione è balzato a 1,61%. Era all’1,15% il 21 ottobre, dopo essere stato a lungo sotto la soglia dell’1% tra i più bassi in regione.
«Purtroppo i dati di ATS oggi indicano +185 contagi rispetto a ieri a Monza e oltre 1300 nella nostra provincia. Sono 264 i pazienti ricoverati al San Gerardo per Covid-19, di cui 22 in terapia intensiva – scrive il sindaco di Monza – I contagi registrati nella nostra Regione sono stati 5.035 su 29.960 tamponi eseguiti, con un tasso di positività pari al 16,7%, mentre sono in attesa del dato da parte di ATS per calcolare la percentuale sul nostro territorio, che sarà purtroppo molto più alta della media lombarda».
Dopo l’analisi l’appello ai cittadini e i provvedimenti: «Sono consapevole che stiamo affrontando uno dei momenti più difficili e che a ciascuno di noi sono richiesti sacrifici, in diversi casi anche molto dolorosi. Ma siamo chiamati a fare ciascuno la propria parte per riuscire a rallentare la diffusione sempre più veloce dei contagi».
Dopo la call con la Regione, Allevi ha informato che «dai primi giorni di novembre saranno disponibili i test rapidi: uno strumento utile per anticipare le nuove diagnosi. Abbiamo condiviso, inoltre, i contenuti della nuova ordinanza che, allineandosi al provvedimento del Governo, conferma le restrizioni già adottate qui in Lombardia nella scorsa settimana».
Monza invece ha dato mandato al COC – Centro Operativo Comunale – «di riattivare al più presto l’assistenza rivolta agli anziani e a quanti si trovano in quarantena per la consegna dei farmaci e tanto altro ancora, mentre abbiamo chiesto alle catene della grande distribuzione un aiuto per rimpinguare con i beni di prima necessità i magazzini della Protezione Civile, come era accaduto durante la prima ondata dell’epidemia».
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Pubblicato da Dario Allevi su Martedì 27 ottobre 2020