Sono stati circa 550, solo nel primo semestre di quest’anno, tra prime segnalazioni e recidive, i consumatori di stupefacenti indicati dalle forze dell’ordine nazionali e polizie locali alla Prefettura di Monza e Brianza. Un dato in crescita costante, dalle circa 800 segnalazioni complessive nel 2018, alle 830 del 2019 fino alle oltre 1.000, stimate, del 2020.
Quasi 800, per oltre l’80 per cento uomini, delle età e fasce sociali più svariate, sono gli utenti che nel 2019 si sono rivolti al Sert di Monza, il Servizio dipendenze della Asst che opera in via Solferino, nell’Ospedale Vecchio. «Si tratta di un numero piuttosto elevato, prevalgono gli assuntori di oppiacei, eroina e cocaina, seguiti da quelli di cannabinoidi» spiega il dottor Giovanni Galimberti, responsabile del servizio.
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«L’età media è di 44 anni per chi fa uso di eroina, 38 anni per la cocaina e 24 per i cannabonoidi». «Tra i più giovani – a frequentare il Sert sotto i 24 anni di età e il 17-18% degli utenti – è molto diffuso anche l’uso di sostanze come i derivati delle anfetamine e gli oppiacei di prescrizione ma, negli ultimi 4-5 anni, ed è l’aspetto che più preoccupa, sono cresciuti significativamente i ragazzi che usano eroina: inizialmente la fumano, ma inesorabilmente, vista la elevata capacità di aggancio della sostanza, arrivano ad iniettarsela».
Accanto alle nuove droghe, spesso reperite anche online, quelle “vecchie”, come capi da sfilata, diventano improvvisamente “modaiole” magari semplicemente perché cambia la maniera di utilizzarle: «vedi la cocaina che si fuma, il crack» spiega Galimberti.
E in un “mondo complicato” ma apparentemente facile, dove tutta l’offerta è a portata di mano, a prezzi stracciati, l’azzardo è provare. E ciò avviene in particolare tra i giovanissimi che considerano ormai le “canne” poco trasgressive e puntano sugli oppiacei. «L’età di ingresso nel mondo delle droghe è sempre più bassa, tra le scuole medie e le superiori – spiega ancora Galimberti – e i minori seguiti da noi, con un percorso dedicato, sono nell’ordine delle decine, in particolare per curare gli effetti dei cannabinoidi che danno problemi di natura psichiatrica».
L’avvicinamento alle droghe avviene soprattutto nelle frequentazioni di coetanei: «con un’operazione subculturale – spiega – fare uso di cannabinoidi, tra l’altro quelli attuali hanno un principio attivo molto elevato, è diventato quasi normale e la prevalenza di utilizzo è elevatissima quindi basta poco per alzare l’asticella e passare ad altro, dato che in una cultura molto consumistica tutto è a portata di mano e disponibile». Con quali soldi? «Reperiti da piccolo spaccio» o semplicemente ottenuti dai genitori: «in difficoltà – dice Galimberti – rispetto al controllo dei figli».
E allora intervengono gli esperti del Sert, con l’educativa di strada e progetti regionali ed aziendali ad hoc, «l’aggancio precoce dei più giovani», distinto dalla «riduzione del danno, approcci di natura sanitaria» rivolti invece ai consumatori storici.
“Scuole sicure”
Quanto alla Prefettura, l’approccio è differente tra gli assuntori under o over 24 anni. Oltre alla sanzione, per i primi, il 30% del totale, c’è un affiancamento e sostegno con una equipe specializzata del Sert orientati al recupero. Per gli over è previsto un incontro con un’assistente sociale. La sanzione irrogata consiste nella sospensione temporanea della validità di alcuni documenti come il passaporto, la patente, il porto d’armi e la carta d’identità per l’espatrio per un minimo di 1 mese e un massimo di 12, a seconda delle circostanze in cui si è trovato il soggetto al momento della segnalazione e del tipo di sostanza assunta. A tal proposito, a prevalere, tra i segnalati in via Prina, è il consumo di cannabinoidi (70%) seguito (25%) dalla cocaina, eroina (4%) e altre sostanze come anfetamine e droghe sintetiche (1%). Proprio per privilegiare il recupero, la sanzione può essere revocata nel caso in cui il soggetto accetti di sottoporsi a un programma terapeutico in centri specializzati, opzione particolarmente recepita da giovani e minori.
Sempre nell’ambito della prevenzione e del recupero, avviato nel 2019, da Monza (45.593 euro di finanziamento regionale), esteso quest’anno anche ad altri sei comuni brianzoli (Seregno, 27.455 euro, Lissone 27.251 euro, Desio, 25.578 euro, Cesano Maderno 25.187 euro e, in via di approvazione, a Brugherio e Limbiate) la Prefettura ha varato inoltre il progetto “Scuole sicure” per prevenire il consumo e lo spaccio nei pressi degli istituti scolastici, attraverso il potenziamento della sorveglianza, anche video, e l’attivazione di iniziative a tema come seminari, incontri e spettacoli teatrali.