Una diretta sulla sua pagina di Facebook, per dialogare con i cittadini in merito a quanto accaduto sabato scorso, nel pomeriggio, in piazza Vittorio Veneto, teatro di una rissa che ha portato i Carabinieri a identificare quindici persone. L’ha proposta lunedì il sindaco di Seregno Alberto Rossi, affiancato dall’assessore alla Sicurezza William Viganò e dal comandante della Polizia locale Maurizio Zorzetto.
«Le persone coinvolte – ha chiarito Rossi – avevano tutte almeno 20 anni e quindi non erano proprio ragazzini. Pare che tutto sia scaturito da un’aggressione per futili motivi, con un terzo soggetto che poi si è inserito per fare da paciere tra i due contendenti. Non ci sono stati feriti. Il nostro auspicio è che i responsabili vengano puniti severamente».
Rossi qui ha proseguito: «Il fatto non è accettabile e non lo vogliamo minimizzare. La problematica presenta una complessità enorme, in una situazione nuova, in cui i Comuni sono chiamati ad agire insieme ad altri soggetti istituzionali. I centri storici più importanti e più facilmente raggiungibili stanno diventando in questa fase di pandemia un riferimento per tanti e ciò spiega l’afflusso superiore rispetto a quello cui eravamo abituati. Sottolineo che i problemi, in queste settimane, si sono verificati sempre di sabato e sempre in coincidenza con i weekend precedenti al cambio di colore della zona in cui ci troviamo. Ringrazio la Polizia locale, per l’impegno profuso, anche attraverso una riorganizzazione dei turni. Sabato eravamo presenti con dieci uomini, tanti per le forze disponibili».
Il sindaco ha infine rivolto lo sguardo al futuro: «Pensiamo all’utilizzo di vigilanza privata, almeno finché il percorso di inserimento di nuovi agenti nell’organico della Polizia locale non sarà completato, alla richiesta ai locali pubblici di avere una loro vigilanza privata per la sicurezza all’esterno, nonché ad ordinanze per la limitazione della vendita di alcolici. C’è però un pezzo che devono fare i giovani con le loro famiglie, perché siamo di fronte ad un’emergenza educativa, e poi c’è il ruolo delle altre forze dell’ordine, con cui siamo costantemente in contatto. Tutti dobbiamo alzare la nostra asticella».
Dal canto suo, il comandante Zorzetto non ha nascosto il momento di difficoltà: «Stiamo gestendo ormai da un anno una situazione critica, sapendo che non è facile far rispettare regole che non sono condivise. Stiamo anche cercando di cambiare il nostro modo di lavorare, passando da un servizio di vigilanza ad un lavoro di polizia vero e proprio. Questo anche se i numeri sono limitati e, perciò, se si è su una piazza, non si può essere su un’altra».
Nello specifico, sabato scorso la possibilità di un presidio fisso in piazza Vittorio Veneto è venuta meno, a motivo dell’invio di una pattuglia per consentire un trattamento sanitario obbligatorio di cui era stata riscontrata la necessità.
«Stiamo fissando alcune priorità – ha continuato Zorzetto – per lavorare fianco a fianco con le altre forze dell’ordine e permettere loro di dedicarsi alle funzioni che sono di competenza statale. Ci muoviamo anche con l’obiettivo di tutelare le esigenze economiche degli esercizi. Le sanzioni le stiamo facendo, ma spesso chi ha la mascherina abbassata la alza appena ci vede arrivare. Abbiamo anche disposto la chiusura di alcuni locali, ma per ottenere risultati ci serve la collaborazione di tutti gli attori. Sabato prossimo tutti gli ufficiali in servizio saranno in strada, con una loro aliquota ed una zona da controllare. Io sarò in piazza Vittorio Veneto».
Analogo è il quadro dipinto dall’assessore Viganò: «Condanniamo fermamente l’accaduto, come è ferma la volontà di comminare sanzioni. Abbiamo bisogno di un lavoro sinergico con le altre forze dell’ordine. Ringrazio l’Arma dei Carabinieri, che a sua volta avrebbe l’esigenza di più uomini. I livelli superiori devono intervenire, in un momento come questo, in cui le possibilità di socializzazione e divertimento, per le limitazioni, sono più concentrate rispetto a prima. Noi stiamo anche ampliando la progettualità della videosorveglianza».
Sui rapporti con la prefettura, il sindaco ha chiarito che nell’ultimo mese il tavolo per la sicurezza è stato convocato due volte e che il dialogo è serrato. I post a commento degli utenti del social network sono stati nell’immediato circa 500, mentre le visualizzazioni del filmato in un’ora hanno raggiunto quota 5mila. Tra i suggerimenti accolti, un maggior rigore nel tenere i tavolini dei bar e le persone a distanza dal monumento ai caduti al centro della piazza Vittorio Veneto, troppo spesso usato come seduta o come parete per l’arrampicata, mentre è stata scartata la possibilità di togliere le panchine circolari dallo spazio urbano. Zorzetto ha da ultimo considerato insufficienti le forze della Polizia locale, perché il Comune di Seregno provveda a contingentare gli ingressi nel centro storico. «A Como è accaduto, ma ci ha pensato la prefettura», ha chiosato.