Compagno violento nei guai a Monza. L’uomo, 38 anni di Monza e originario della provincia di Frosinone, è stato condannato a due anni di reclusione per una serie di episodi di violenza avvenuti tra Monza e Agrate Brianza lo scorso mese di luglio. Un crescendo che a partire da aggressioni alla compagna era sfociato in un scontro anche con i carabinieri.
LEGGI Monza, sorveglianza speciale per lo stalker: per la sicurezza della ex e dei figli
LEGGI Arcore: arrestato stalker, perseguitava la ex dal 2015
Stando alla ricostruzione del tribunale di Monza, l’uomo si era avventato contro i carabinieri della stazione di Bernareggio intervenuti sul posto per sedare una lite scoppiata ad Agrate tra l’imputato e la compagna. Una situazione ad alta tensione che avrebbe potuto innescare conseguenze ancora più devastanti. Era il 20 luglio. All’interno dell’alloggio erano presenti il 38enne di Monza e la compagna, con la quale intercorreva una relazione molto complessa. La donna stessa lanciò l’allarme chiedendo un intervento da parte delle forze dell’ordine. Il compagno manesco, infatti, era su di giri, probabilmente animato da infondati motivi di gelosia. Infiammato dalla rabbia si era scagliato contro di lei insultandola e percuotendola. Una rabbia che non si era placata neppure di fronte all’intervento delle forze dell’ordine. Anzi, la situazione è addirittura peggiorata.
L’imputato si è avventato contro due carabinieri colpendoli con calci e pugni. Non è stato facile calmarlo. I due militari stavano cercando di identificarlo, ma la loro attività è stata resa molto complicata dall’imputato. Nelle complicate fasi di identificazione i due carabinieri riportarono lesioni al torace, agli arti superiori e alla cervicale. Lesioni giudicate guaribili in 5 giorni sia per il primo carabiniere che per il collega.
L’uomo è stato quindi condannato per i maltrattamenti contro la compagna e per la resistenza a pubblico ufficiale . In più occasioni, secondo la sua versione, la donna era stata insultata, umiliata e presa a schiaffi e pugni anche di fronte al figlio di lei. Tra gli episodi più umilianti sicuramente c’è da menzionare anche uno sputo in faccia e una lunga serie di insulti e minacce. Anche la Procura di Monza aveva chiesto la condanna. Tesi accolta dal Giudice.