Nove anni di reclusione per i reati di sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, e rapina. Questa la sentenza che il gup del tribunale di Monza ha pronunciato nei confronti di un uomo di 25 anni nato in Senegal e dell’amico di origini ecuadoriane, 27 anni, entrambi cresciuti in Brianza e residenti ad Agrate Brianza.
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A.K.N. e B.S.O, queste le iniziali, sono due dei ragazzi del “branco” di 5 persone che, a marzo 2016, fecero salire con la forza sulla macchina di uno di loro una prostituta romena 21enne, abusarono ripetutamente di lei in casa, scattando anche delle fotografie delle violenze, commesse nonostante i pianti e le suppliche della ragazza. I due sono stati condannati anche al pagamento di 40mila euro a favore della vittima e, secondo quanto emerso dalla sentenza, indagati per un caso analogo ai danni di un’altra giovane polacca.
I ragazzi avevano agito assieme ad altre tre persone, allo stato ancora non identificate. Il gruppo aveva agganciato la 21enne sui viali tra Monza e Concorezzo, la sera del 10 novembre 2015. Al rifiuto della giovane di salire in macchina con più persone, l’avevano presa per un braccio e trascinata all’interno, minacciandola e picchiandola. Le avevano coperto il volto con lo “scaldacollo” di uno di loro, e l’avevano portata in una casa, proprio ad Agrate, dove, a turno, avevano dato sfogo alla loro brutalità.
Le violenze erano cessate solo quando uno del branco si era tirato indietro di fronte al pianto della giovane, proveniente dalla Transilvania. Quest’ultima, a momenti, era riuscita a vedere che veniva filmata e fotografata. Gli agenti del commissariato di Monza, dopo un’indagine durata qualche mese, avevano arrestato i due amici di Agrate Brianza, arrivando alla loro identificazione grazie ad un particolare dell’auto usata quella notte, che aveva un fanale difettoso.