Comitato Parco contro l’Aci Rally Monza. In una nota gli ambientalisti monzesi hanno espresso “la più assoluta contrarietà allo svolgimento di questa manifestazione, come di altre analoghe, che potrebbero tenersi in sedi più adeguate senza danneggiare il Parco storico”.
Il riferimento è alla gara di rally che chiude la stagione dell’autodromo nazionale, in programma fino a domenica 6 dicembre. E a un comunicato dei giorni scorsi con cui il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza aveva annunciato l’impegno per la riduzione dell’impatto della corsa “dato il contesto paesaggistico e ambientale” in cui si svolge.
«Il 2 dicembre l’ACI ha emesso un comunicato nel quale, preannunciando lo svolgimento del World Rally Championship 2020 “in un contesto paesaggistico e ambientale tra i più prestigiosi al mondo”, cioè nel Parco Reale di Monza, illustra una serie di misure finalizzate a “ridurre l’impatto ambientale della gara” – analizza il Comitato attraverso i portavoce Bianca Montrasio e Roberto D’Achille – A parte l’assoluta pochezza degli interventi previsti, il fatto stesso che si debbano prevedere interventi di compensazione configura il danno che lo svolgimento della gara impone al Parco reale. Il Comitato Parco Antonio Cederna esprime la più assoluta contrarietà allo svolgimento di questa manifestazione, come di altre analoghe, che potrebbero tenersi in sedi più adeguate senza danneggiare il Parco storico. Essa comporta infatti indiscutibilmente un “uso improprio di prati e boschi” inclusi nell’area oggetto della concessione dell’autodromo, uso improprio che il concessionario è tenuto a “scoraggiare” (e a maggior ragione a non praticare) secondo l’art. 4, punti 2 e 4 della concessione».
E sollecita quindi «il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza a compiere una verifica a largo raggio della effettiva attuazione da parte del concessionario degli interventi relativi alla manutenzione e sviluppo degli spazi verdi, secondo gli obblighi dettagliatamente imposti dall’art. 4.6 della concessione. Tanto più in considerazione del fatto che, a una supervisione sia pure sommaria, le condizioni di quei prati e boschi sembrano in un grave stato di degrado».
Il Consorzio aveva annunciato la piantumazine di 100 alberi e un piano di sicurezza ambientale in caso di incidente con perdita di sostanze pericolose per l’ambiente.