L’acero e l’abete rosso, i petali di magnolia e quelli del fiordaliso. Non solo elementi decorativi sui balconi di casa e nei giardini, ma ingredienti principali per piatti diversi e sostenibili.
A proporlo è Valeria Margherita Mosca, forager (foraggiere, raccoglitore, in italiano), chef e ricercatrice, autrice di “Cucinare il giardino” (Giunti, 224 pagine, 20.90 euro) nelle librerie dallo scorso 20 ottobre. Un volume di ricette, «tutte di facile esecuzione e alla portata di tutti» assicura, per raccontare la biodiversità e le tematiche ambientali utilizzando il veicolo pop della cucina. Un libro nato nella chiusura del primo lockdown. «Quando non potevamo allontanarci dall’area domestica ho iniziato a dare consigli botanici sul mio profilo Instagram – racconta -. In quei mesi di noia ho voluto offrire l’opportunità di scoprire l’incredibile varietà di specie che si nascondono anche in un semplice prato condominiale o nei vasi del balcone. Non tutti possono raggiungere luoghi selvaggi come faccio io per le mie ricerche, e così ho tramutato una situazione di noia e costrizione in un’opportunità preziosa».
Il libro propone sessanta ricette, cinque per ogni mese dell’anno, perché ovviamente anche il giardino di casa muta con il cambiare delle stagioni, insieme a tante schede botaniche. «Sono ricette davvero semplici, il mio è un invito aperto anche ai neofiti della cucina, un invito a entrare nella cucina di casa mia, un modo diretto, semplice e immediato per avvicinare davvero le persone alla ricchezza biodiversità partendo dal contesto domestico». E così i petali dei fiori come il geranio o le rose o quelli del campo come le pratoline e i fiordalisi e gli alberi da giardino come il biancospino e l’acero rosso diventano elementi principali di ricette dal sapore decisamente sorprendente. «L’esperienza del vivere rilegati in spazi ristretti e cittadini mi ha insegnato che è importante saper entrare in sinergia anche con il mondo vegetale più domestico, e che imparare a decifrarlo significa arricchire il nostro sapere riguardo alla biodiversità, imparando a conoscerla e a salvaguardarla di più. È un modo facile e divertente per avvicinarsi a una coscienza ambientale più forte», conclude l’autrice.
Chi si dovesse appassionare potrebbe tornare al primo manuale dell’autrice pubblicato sempre da Giunti nel 2019, “Imparare l’arte del foraging. Conoscere, raccogliere, consumare il cibo selvatico” (384 pagine, 27.55 euro): è il “mondo della raccolta del cibo spontaneo. Un mondo che è futuro, sostenibilità, bellezza, avventura e che invita a riconnettersi con la natura nel modo più semplice: cibandosi di ciò che offre. Oltre 150 specie di erbe, fiori, arbusti, alberi, frutti, funghi, ma anche licheni, alghe e molluschi – comuni nel nostro habitat o incredibili e quasi misteriose – si alternano a tanti suggerimenti per conoscere ed esplorare gli ambienti più diversi”.
Il nuovo libro è stato presentato in anteprima all’ultima edizione del Salone del libro di Torino. E ora che è iniziata la distribuzione ufficiale del testo a Valeria Mosca resta un desiderio. «In questi anni ho parlato dei miei libri ovunque tranne che nel mio territorio. Sarebbe per me davvero emozionante parlare alla gente della mia terra, raccontare il mio lavoro a Monza, per esempio, nelle città e nei paesi della Brianza».n