Il “ripieno” era troppo stupefacente per passare inosservato: un papà ora è agli arresti domiciliari per aver portato in carcere al figlio due polli imbottiti di droga. Davanti al giudice si è giustificato dicendo: «Li ho comprati all’ingresso della casa circondariale da due marocchini, non sapevo che contenessero sostanza stupefacente». I
l fatto è accaduto a Bergamo, ma “l’ignaro” genitore è di Cesano Maderno. Sabato 20 ottobre si è presentato davanti ai cancelli del carcere di Bergamo per far visita al figlio qui detenuto, ma non era solo: in una borsa aveva due polli arrosto. Da prassi il cibo è stato sottoposto a controlli dalla polizia penitenziaria ed è emerso che oltre la carne c’era di più. Nei due polli erano nascosti 107 grammi di hashish, accuratamente suddivisi in sei panetti. Il cesanese è stato subito arrestato. La polizia ha proseguito le indagini con la perquisizione personale e veicolare del cinquantottenne. Non è stato riscontrato nulla di anomalo. La polizia penitenziaria si è spostata così da Bergamo e Cesano Maderno.
A casa dell’arrestato non è stata rinvenuta droga, ma sono state scoperte e sequestrate una bomba a mano, una pistola e cartucce tutte a salve. In settimana il cinquantottenne è apparso davanti a un giudice del tribunale di Bergamo. Ha spiegato che già in passato il figlio gli avrebbe commissionato del cibo per poi mangiarlo in compagnia dei compagni di cella. Come da consuetudine si era affidato a due marocchini in bicicletta, che spesso stazionano davanti alla casa circondariale. Una versione che non ha convinto e così il fermo è stato convalidato, lui ora è agli arresti domiciliari, ma può uscire per recarsi al lavoro. Il prossimo 22 novembre tornerà a processo per la sentenza definitiva. In tribunale a Monza invece lo attendono per la detenzione delle armi rinvenute nel suo appartamento.